Grüezi. Sono svizzero tedesco e abito in Ticino
Grüezi. Sono svizzero tedesco e abito in Ticino
Beat Allenbach e Ludy Kessler sono gli autori di questo documentario andato in onda il 16 marzo 1993 nel programma televisivo «T.T.T. - Tesi, Temi, Testimonianze». Si tratta di una inchiesta, nel corso della quale alcuni svizzero tedeschi raccontano, perché - una volta approdanti nel Canton Ticino -, hanno deciso di rimanervi.
Gli intervistati sono U. Jaggi: giornalista; U. Feitknecht: ingegnere agrario**; A. Amstutz**: albergatore; U. Thomann: direttore di Scuola; U. Breitenstein: pastore evangelico; C. Friedli: psicoterapeuta; C. Wermuth: direttore di Tessiner Zeitung; R. Rezzonico: editore**; V. Guggiari**: presidente di Berner Verein; C. Zundel: viticoltore, vinificatore; C. Lang: industriale; U. Schmid: industriale; L. Grutter: spazzacamino; W. Burkhard: orticoltore; V. Oehen: ingegnere ETHZ; F. Leutenegger: giornalista; F. Wild: direttore di banca**; M. Della Santa**: impiegato di banca; M. Zberg: impiegata di banca; H. Tobler: direttore; H. Oester: infermiera; P. Biegger: primario chirurgia, La Carità Locarno; E. Berini: direttore; T. Schutz: scultore.
A pagina 21 del settimanale «Teleradio» in edicola per la settimana dal 14 al 20 marzo 1993 si leggeva la presentazione del servizio:
In Ticino gli svizzero-tedeschi sono tanti. Col primo sole spuntano un po’ ovunque: popolano gli alberghi, le case di vacanza sulle rive dei laghi, i rustici delle valli o le lussuose residenze per anziani. E non di rado vengono colpiti dal "mal di Ticino". Così decidono di trasferirvisi per sempre. La loro presenza non è una novità: già all’inizio del secolo, quando la ferrovia aveva avvicinato nord e sud, molti confederati si stabilirono in Ticino. Le prime scuole private in lingua tedesca, o le prime comunità evangeliche, risalgono a quegli anni. Nell’immediato dopoguerra, il trionfo dell’automobile ha fatto il resto. C’è chi è sceso con l’intenzione precisa di recuperare prati, ricoltivare vigneti e dedicarsi al buon vino e chi semplicemente aveva programmato un soggiorno di studio, ma-gari con la formula "alla pari", e poi non è più ripartito, anzi ha trovato al sud l’anima gemella. "T.T.T." ha chiesto a molti svizzero-tedeschi di raccontare perché, una volta approdati in Ticino, hanno deciso di rimanere.
L’Archivio della memoria di Stabio è nato nel 2010, grazie allo stimolo di un gruppo di appassionati di storia e cultura con lo scopo di raccogliere le testimonianze dei diretti protagonisti della vita quotidiana del paese, prima che si attuasse il turbinio di innovazioni che lo hanno cosὶ profondamente modificato.