Benno Meuwly "La forma di sé", tempera alla caseina e olio di resina carta intelata, 56 x 30 cm, Balerna, Collezione d’arte del Comune
Benno Meuwly "La forma di sé", tempera alla caseina e olio di resina carta intelata, 56 x 30 cm, Balerna, Collezione d’arte del Comune
Benno Meuwly (1964)
Può una valle essere fonte di ispirazione per un artista? Per Benno Meuwly la risposta non può essere che affermativa. Nato a Friborgo nel 1964, dopo aver frequentato vari corsi di arte applicata tra Friborgo, Berna e Soletta, nel 1988 si trasferisce in Valle di Muggio, prima a Scudellate e poi a Monte. Pittore, fotografo e consulente del colore, Benno Meuwly è quello che si definisce un artista eclettico. La Valle di Muggio è per lui una sorta di grande laboratorio, una fucina ispiratrice nella quale sperimentare e creare le proprie opere, siano esse dipinti, come accade nei quadri degli anni Novanta, sino alle installazioni, che lo vedono operare direttamente sul territorio a contatto con la natura. Negli ultimi vent’ anni l’artista ha ulteriormente definito il proprio ambito di ricerca, seguendo seminari sul colore e ambiente a Salisburgo (1991 - 1996), aprendo l’atelier Kontur 2 per il design dei colori nell’architettura (2001) e partecipando come membro di fondazione all’Associazione artistica MonteArte (2004).
Alla Sala del Torchio a Balerna Meuwly espone tre volte (1997, 1998, 2001), e nelle Collezioni del Comune si conservano due opere che portano la sua firma. Il trittico L’altra parte (della valle) viene acquisito durante la mostra personale “Luminosità della materia” nel 1997: si tratta di un’opera di grandi dimensioni che nasce in ambito astratto, e che rappresenta tre ideali paesaggi della valle. Nel catalogo che accompagna l’esposizione, la critica d’arte Maria Will scrive: “Il debito riconosciuto di Benno Meuwly risale a Rothko e Tobey, ai larghi, riecheggianti campi di colore del primo e alla sensibile scrittura segnica del secondo. Una ripresa tuttavia di indubbia singolarità, passata com’è al vaglio del motivo di natura e del paesaggio in modo speciale, e che adotta, non da ultimo in ragione di un non delimitabile senso, la lezione attuale dell’opera dispiegata su separati riquadri raggruppati in serie”.
bennomeuwly.ch
L’Archivio della memoria di Stabio è nato nel 2010, grazie allo stimolo di un gruppo di appassionati di storia e cultura con lo scopo di raccogliere le testimonianze dei diretti protagonisti della vita quotidiana del paese, prima che si attuasse il turbinio di innovazioni che lo hanno cosὶ profondamente modificato.