I ritmi antichi della tessitura
Articolo apparso nel numero di aprile 2016 nella Rivista di Lugano
A pochi metri dalla chiesa di Santo Spirito, nel nucleo di Rivera, Giovanni Filippini, classe 1956, ci accoglie nella sua dimora dal fascino antico e racconta della sua più grande passione: la tessitura.
Le sue opere sono frutto di esperienza e dedizione e sono il risultato di una costante ricerca dei più rari filati a mano. La pazienza, il rigore e la lentezza sono fondamentali per la buona riuscita dei suoi lavori e scandiscono il ritmo delle giornate al telaio.
«C’è una cosa che accomuna noi tessitori, o almeno quelli che ho avuto modo di conoscere durante il mio percorso: siamo tutti un po’ filosofi. La tessitura rappresenta la nostra storia, ci lega profondamente alle nostre radici. Per secoli ha accompagnato l’uomo nella sua quotidianità, permettendogli di costruirsi una casa: le prime stuoie, gli abiti, le coperte e le tovaglie erano frutto di una lunga ricerca di materiali. Siamo partiti dal crine animale, dalla pelliccia, dalle foglie e nel tempo siamo giunti a una realtà quasi sovraumana, caratterizzata da ritmi di produzione incredibili; un sistema che predilige la quantità a scapito della qualità. Per me la tessitura significa riappropriarsi dei ritmi umani». (…)
Autore articolo: Nicoletta Maestrini
Leggi l’articolo cliccando qua.
Vai al dossier MESTIERI - Museo della Memoria cliccando qua.
Archivio Museo della Memoria: MDM0220
L’Archivio della memoria di Stabio è nato nel 2010, grazie allo stimolo di un gruppo di appassionati di storia e cultura con lo scopo di raccogliere le testimonianze dei diretti protagonisti della vita quotidiana del paese, prima che si attuasse il turbinio di innovazioni che lo hanno cosὶ profondamente modificato.