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Massimo Cometta, il Teatro sociale e la Filarmonica di Arogno

30 maggio 2016
Guido Codoni
Atte-Museo della Memoria

L´ARTICOLO DI GUIDO CODONI È APPARSO IN TERRA TICINESE NEL 2016.

Le prime tracce di una banda musicale ad Arogno le troviamo nel racconto della vita di Massimo Cometta (1810-1900). Sono tempi d’emigrazione e molti Arognesi – assieme a Campionesi e Lanzesi – si spostano in diversi paesi d’Europa come scalpellini, stuccatori, muratori, lapicidi, architetti e pittori.

Nel 1835 Massimo Cometta, allora venticinquenne, ha già al suo attivo numerose esperienze professionali: a undici anni, affidato ad uno stuccatore di Rovio, percorre a piedi il tragitto da Arogno a Vicenza, affinando, nei due anni successivi, le sue conoscenze nella lavorazione della scagliola.

A tredici anni realizza gli stucchi della cantoria della chiesa parrocchiale di Arogno. A quindici è a Napoli dove lavora nella Basilica di San Francesco da Paola e conosce l’architetto ticinese Pietro Bianchi. Rientrato ad Arogno, si dedica alla vita militare, ricevendo in poco tempo il grado di primo tenente. Nel 1835 scoppia il colera, i confini vengono chiusi e più nessuno può abbandonare la regione. Il Municipio di Arogno mette le sentinelle a ogni accesso del paese, con l’ordine di respingere tutti i forestieri.

L’emigrazione si ferma. In questo clima di immobilità forzata nasce ad Arogno la prima bandella. Nel suo diario Massimo Cometta scrive: “Nel 1835 si combinò qui in paese una piccola musica (ossia bandella) e questa era pure diretta da me e ne facevo parte suonando l’ottavino”. (…)

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Archivio Museo della Memoria: MDM0119

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