Chiasso avamposto del Ticino terziarizzato
Chiasso avamposto del Ticino terziarizzato
Nel periodo di alta congiuntura dopo la metà del XX secolo, Chiasso si afferma come un polo economico emergente della Svizzera italiana, grazie soprattutto alla presenza della frontiera e della stazione ferroviaria internazionale. Lo scambio di merci tra il sud e il nord dell'Europa cresce rapidamente e il traffico ferroviario di transito sulla linea del San Gottardo quintuplica tra il 1950 e il 1970. Ferrovia e dogane stimolano le attività d'appoggio, in primo luogo quelle degli spedizionieri e degli autotrasportatori. Fioriscono pure commerci all'ingrosso e al dettaglio che fruiscono dei vantaggi competitivi della frontiera: alimentari e orologi, benzina e sigarette, ecc. Cresce in modo impressionante anche il settore finanziario, con oltre una ventina di banche, come pure le attività di consulenza, di mediazione, di transazione immobiliare. Con i tre quarti della popolazione attiva occupata nei servizi, Chiasso è una sentinella avanzata del terziario che ben illustra le aspirazioni del "Ticino regione aperta", che si propone come ponte e piattaforma di scambio tra il nord e il sud.
La situazione è mutata radicalmente negli ultimi decenni: le frontiere si sono aperte, le barriere doganali sono in gran parte cadute, il traffico merci sembra privilegiare la strada. All'apice della sua fortuna economica una trentina d'anni fa, Chiasso ha visto affievolirsi gran parte delle sue rendite di posizione e deve inventarsi un ruolo nuovo nell'economia del Cantone, cogliendo le opportunità transfrontaliere. In questo processo di ricollocazione, la città di confine si distingue per l'interesse che porta alla cultura nelle sue forme più moderne.
Indicizzazione delle sequenze:
7'26''-10'57'' Un fragile e variabile benessere di frontiera
17'47''-21'06'' Chiasso: un porto ferroviario
31'53''-36'41'' Opportunità transfrontaliere per creativi e finanzieri
Questo servizio di Mario Fossati andò in onda il 27 maggio 1996 nella trasmissione "Rebus". È un ritratto della città di frontiera, sullo sfondo di una crisi economica da una parte e il tentativo di riorganizzare l'attività economica e sociale negli spazi lasciati vuoti dai commerci e dalle banche che se ne vanno dall'altra. Parlano: G.P. Minelli: fotografo; S. Repetto: videoartista; M. Ferrazzini: ex vice sindaco Chiasso; A. Nessi: scrittore; R. Ratti: economista; F. Broggini: architetto; P. Amphoux: geografo; I. Romano: spedizioniere; B. Perucchi: direttore di banca.
L’Archivio della memoria di Stabio è nato nel 2010, grazie allo stimolo di un gruppo di appassionati di storia e cultura con lo scopo di raccogliere le testimonianze dei diretti protagonisti della vita quotidiana del paese, prima che si attuasse il turbinio di innovazioni che lo hanno cosὶ profondamente modificato.