Baruffe politiche ticinesi 2
Baruffe politiche ticinesi 2
Nell'Ottocento, la vita politica ticinese è stata caratterizzata più che dal confronto civile tra schieramenti politici, dalla contrapposizione tra clan o fazioni. Le vicende opponevano in principio due partiti o correnti: i liberali, fautori di una politica riformista, progressista e tendenzialmente centralistica, e i conservatori, custodi delle autonomie locali e delle istituzioni tradizionali. I primi propugnavano uno Stato forte, l'unificazione del paese e l'uniformità delle leggi; i secondi volevano uno Stato garante degli usi e costumi particolaristici. Le questioni politiche si dibattevano però anche in piazza e nelle osterie, con insulti, scazzottate, risse cruente e nei casi più gravi con veri e propri sollevamenti armati. Le ragioni dell'antagonismo erano molteplici: rapporti tra potere statale e istituzioni locali, ruolo della Chiesa, educazione del popolo, pubbliche libertà. Su queste scelte s'innestavano rivalità e gelosie regionali, antagonismi sociali, risentimenti faziosi; dall'esterno influivano la politica dello Stato federale e l'atteggiamento verso i movimenti nazionali italiani. In un sistema imperfettamente democratico, chi deteneva il potere occupava le istituzioni e usava la corruzione per impedire l'alternanza politica. L'intransigenza degenerò talvolta in scontro cruento, come nel 1839-41, nel 1855, nel 1876 e nel 1890. Le questioni religiose ed ecclesiastiche erano spesso al centro delle diatribe più accese: alla tendenza anticlericale dei radicali, favorevoli all'incameramento dei beni ecclesiastici, alla scuola laica e al controllo statale sulla Chiesa e sul clero, si contrapponeva l'intransigenza dei conservatori, in difesa delle prerogative ecclesiastiche e dell'identità cattolica del Ticino. Dopo il 1890, la pacificazione è stata in buona parte il risultato di una mediazione federale, che impose la collaborazione tra i partiti, dopo che il Ticino si era guadagnato la fama di "discolo" in seno alla famiglia elvetica.
Questo documento riproduce il sesto episodio di una serie di nove trasmissioni televisive curate da Raffaello Ceschi complessivamente intitolate Aspetti e storia del cantone Ticino.
Questo sesto episodio (diviso in due parti), andato in onda il 14 maggio 1984, s'intitola Politica a fucilate. Si articola in queste parti:
- 1848/90 - Conflitto tra Stato e Chiesa
- 1830/90 - Squilibri economici e rivalità regionali
- 1875/90 - Intransigenza liberale, esclusivismo conservatore
- 1880/90 - Dal mutamento sociale al rivolgimento politico
- 890/93 - Mediazione e pacificazione
L’Archivio della memoria di Stabio è nato nel 2010, grazie allo stimolo di un gruppo di appassionati di storia e cultura con lo scopo di raccogliere le testimonianze dei diretti protagonisti della vita quotidiana del paese, prima che si attuasse il turbinio di innovazioni che lo hanno cosὶ profondamente modificato.