Fatte solo di sassi
Fatte solo di sassi
Un mondo di sassi rurale alpino ormai estinto.
Werner Kropik, grande camminatore lungo le valli del Ticino, esplora fra paesaggi incantevoli, diversi nuclei rurali con stalle, cascine e ponti costruiti dai nostri antenati, veri esperti di muri a secco; muri che, con grande abilità, venivano assemblati con blocchi di pietra di varie dimensioni, senza l’uso di calcestruzzo o altri leganti. Se le travi in legno che sostengono i tetti di questi casolari cedono sotto il peso delle piode per la loro vecchiaia, crolla l’intera copertura e, di conseguenza, lentamente, l'intero fabbicato.
Nel 2018 il muro a secco è stato inserito nel patrimonio dell’umanità dall’UNESCO per salvaguardare questi capolavori e per evitarne la scomparsa.
Questo mondo è ormai scomparso a causa dell’agricoltura di montagna e della pastorizia che non vengono più praticate, lasciando spazio a altre professioni meno faticose. In ogni modo, molte di queste costruzioni sono state salvate e trasformate in case di vacanza.
Particolare attenzione viene data a queste silenziose testimonianze: vecchi e antichi ponti, chiese, tetti in piode, “splüi” (rifugi sotto roccia), canali di acquedotti per portare l’acqua sugli alpi che ne erano privi, vasche e fontane, vecchi grotti e lunghi sentieri con magnifiche scalinate. Insomma un mondo fatto tutto di granito e di grande rispetto per quelle genti piene di dignità.
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Archivio Museo della Memoria: MDM0926
L’Archivio della memoria di Stabio è nato nel 2010, grazie allo stimolo di un gruppo di appassionati di storia e cultura con lo scopo di raccogliere le testimonianze dei diretti protagonisti della vita quotidiana del paese, prima che si attuasse il turbinio di innovazioni che lo hanno cosὶ profondamente modificato.