La lettera è datata 14 settembre 1939, pochi giorni dopo lo scoppio della Seconda guerra mondiale. Il Rotary Club Lugano e il Comitato Signore, già coinvolti in diverse iniziative volte a dare una mano ai più bisognosi, si mobilitò in vista di tempi ancor più duri chiamando all'appello nuovi volontari.

Citiamo dalla missiva a firma di Irma Pessina, presidente della Sezione femminile del RCL: "Egregia Signora, L'ora che attraversiamo e l'avvicinarsi della stagione invernale consigliano la ripresa immediata della nostra opera benefica. Essa dovrà essere intensifica ed aggiornata, poiché la guerra che infuria in Europa avrà forti ripercussioni economiche anche nel nostro Paese".

Il Comitato del sodalizio ha quindi "espresso il vivo desiderio che la sezione Femminile abbia a dare ancora maggiore impulso alle opere di bene, poiché la popolazione luganese sarà quest'inverno maggiormente provata a causa della mobilitazione e della crisi turistica. [...] daremo anche noi alla Patria in armi una fattiva collaborazione nel campo assistenziale e ai nostri Mariti il conforto della nostra comprensione dei nobili principi rotariani".

Un invito che non cadrà nel vuoto, visto che da lì a poco Pessina e le sue colleghe organizzarono la distribuzione di minestra ai poveri (che nei mesi a venire avrebbe sfamato centinaia di luganesi) nonché diverse collette di vestiti e indumenti destinati alla Croce Rossa.

Notiamo inoltre che dal 1940 e fino alla fine del conflitto, a causa della chiusura delle sezioni Rotary in Italia per volere del Regime fascista, il RCL diventò l'unico al mondo di lingua italiana. Un'isola di speranza in un mondo sconvolto da brutali cambiamenti.