I “Pulacch”: quarant’anni di speranza
I “Pulacch”: quarant’anni di speranza
Girato in alcune località del Ticino e a Rapperswill, andato in onda il 27 febbraio 1981 nel programma televisivo «Reporter», questo servizio di Werner Weick è dedicato agli internati polacchi giunti in Svizzera nel corso della Seconda guerra mondiale. Il 20 giugno 1940, 42’000 soldati (di cui 13’000 polacchi) appartenenti al 45.mo corpo d’armata francese, ripararono in Svizzera, consegnando ai nostri soldati ingenti quantitativi d’armi. Questi internati furono impiegati principalmente nell’agricoltura e nelle miniere di carbone in condizioni difficili. In Ticino il primo marzo 1941 giunsero 1’300 internati polacchi. che vennero subito impiegati a Claro e sul Piano di Magadino in lavori di bonifica e nella costruzione di canali di irrigazione e in seguito in attività agricole, forestali e alpestri. In occasione del quarantesimo anniversario, si svolse una cerimonia commemorativa a Rapperswil, città che ospita il Museo polacco dove sono raccolte testimonianze che illustrano a quest’avvenimento. All’inizio degli anni Ottanta, in Ticino, la piccola comunità polacca gravitava ancora attorno agli ultimi sopravvissuti, nel frattempo diventati cittadini svizzeri.
Gli intervistati sono: Bernardo Majchrzak, cappellano degli internati polacchi in Ticino; Hans Rudolf Kurz, maggiore dell’esercito svizzero; Joseph Stefanicki, ex internato polacco residente a Curio; Giorgio Binek, ex internato polacco residente a Cureglia; Janusz Bialek, giovane sacerdote; Stephan Poprawa, ex internato polacco; Antonio Golas, ex internato polacco residente a Bedigliora.
L’Archivio della memoria di Stabio è nato nel 2010, grazie allo stimolo di un gruppo di appassionati di storia e cultura con lo scopo di raccogliere le testimonianze dei diretti protagonisti della vita quotidiana del paese, prima che si attuasse il turbinio di innovazioni che lo hanno cosὶ profondamente modificato.