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Un profilo per Guglielmo Canevascini

8 agosto 1987
RSI Radiotelevisione svizzera di lingua italiana

Il 30 aprile 1986, l’allora TSI mandò in onda il documentario di Werner Weik intitolato: «Un profilo per Guglielmo Canevascini». Si tratta di un ritratto del politico socialista ticinese nato a Tenero nel 1886 e morto a Lugano nel 1965, realizzatio con foto e filmati d'archivio, con i ricordi dei figli Elio, Luce, Fiamma, Alba, Era, e con le interviste a chi lo conobbe, tra i quali anche Eros Bellinelli, che lo incontrò a più riprese, intervistandolo anche per la radio.

Sulla figura di Canevascini è del 2001, pubblicato dalla Fondazione Pellegrini-Canevascini, il saggio della storica Nelly Valsangiacomo intitolato: «Storia di un leader: Vita di Guglielmo Canevascini 1886–1965». Una sintetica biografia di Guglielmo Canevascini è disponibile nel sito web della Fondazione Pellegrini-Canevascini, È invece Gabriele Rossi l’autore della voce dedicata a Canevascini nelle pagine del «Dizionario storico della Svizzera», dalla quale citiamo:

[…] La sua formazione politica venne influenzata dalle idee di rifugiati italiani, tra cui il repubblicano mazziniano Paolo Bardazzi e Giulio Barni, sindacalista rivoluzionario. Nel 1913 fondò Libera Stampa, da lui diretta fino al 1922 […] Diresse lo sciopero generale di Lugano del luglio 1918. Sedette in Gran Consiglio negli anni 1913-17, 1921-22 e al termine della sua carriera politica (1959-63); dal 1919 al 1922 fu deputato al Consiglio nazionale. Primo socialista a ricoprire la carica di Consigliere di Stato ticinese (1922-59), fino al 1935 diede vita, alleandosi con i conservatori, al cosiddetto "governo di paese. […] Capo del Dipartimento del lavoro, dell'industria e del commercio, fu l'artefice di una serie di leggi sociali, fra cui la più importante fu la legge cantonale sul lavoro (1953). Negli ultimi anni del suo incarico govenativo si impegnò a porre le basi del nuovo Dipartimento delle opere sociali, asse portante del welfare state in Ticino. […] Fu tra i fautori della nascita di Radio Monte Ceneri, voce libera antifascista, e sviluppò l'aiuto ai profughi creando la sezione luganese del Comitato svizzero di soccorso operaio. […]

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