Gli affreschi di San Pietro a Feletto descritti da Piero Bianconi
Gli affreschi di San Pietro a Feletto descritti da Piero Bianconi
Piero Bianconi scrisse il testo di questo servizio di Chris Wittwer, andato in onda il 5 dicembre 1976 nel programma televisivo «Situazioni e testimonianze». È visita alla chiesa di San Pietro di Filetto, nel Veneto, dove sono custoditi importanti affreschi medievali risalenti al XV secolo.
La pieve di San Pietro una delle pievi più antiche e preziose della marca trevigiana. La chiesa, risalente all’XI secolo, si presenta con una facciata a salienti, davanti alla quale si apre un ampio porticato medievale, sotto il quale sono custoditi cinque preziosi affreschi: Sant’Antonio Abate, Vergine col Bambino, Vergine con Santi, Sacrificio di Caino e Abele, Cristo della Domenica.
L’interno, a tre navate, contiene affreschi eseguiti tra il XII e il XV secolo: i più antichi sono nella parte sinistra della navata centrale e sopra l’arco dell’abside. Il catino absidale è dominato da un grande Cristo Pantocratore tra la Vergine e San Pietro del XIII secolo. I restanti affreschi sono del XV secolo: tra essi quelli che fanno da cornice alla cappella gotica di San Sebastiano, sede del battistero e angolo più suggestivo della pieve.
I produttori e gli autori di programmi televisivi come «Meridiana» negli anni Sessanta e «Situazioni e testimonianze» del decennio successivo s’impegnarono in una divulgazione culturale non limitata soltanto a quanto avveniva nel territorio della Svizzera italiana, ma anche nelle regioni della Lombardia e del Piemonte vicine ai nostri confini, dove operavano donne uomini di cultura che avevano un constante rapporto con il Ticino o le vallate italofone dei Grigioni. Gli esempi documentati nel portale «lanostraStoria.ch» sono numerosi, rintracciabili in particolare nelle puntate di «Situazioni e testimonianze», talvolta prodotte da Bixio Candolfi, altre volte da Eros Bellinelli.
In questo caso, con la guida d’eccezione di Piero Bianconi, «Situazioni e testimonianze» si spinse fino nel Veneto.
L’Archivio della memoria di Stabio è nato nel 2010, grazie allo stimolo di un gruppo di appassionati di storia e cultura con lo scopo di raccogliere le testimonianze dei diretti protagonisti della vita quotidiana del paese, prima che si attuasse il turbinio di innovazioni che lo hanno cosὶ profondamente modificato.