La frana del Motto d’Arbino
La frana del Motto d’Arbino
Nel pomeriggio di martedì 2 ottobre 1928, uno smottamento al Motto d'Arbino trascinò a valle più di tre milioni di metri cubi di materiale su una superficie di 2 km/quadrati, ostruendo la Valle d'Arbedo e impedendo il fluire della Traversagna. Prese in tal modo avvio la formazione del Lago di Orbello, il lago naturale di formazione più recente in Svizzera. Una ricostruzione accurata dell'evento si legge in un articolo della Società ticinesi di scienze naturali, collazionando «gli articoli apparsi su diversi numeri del Bollettino della Società ticinese di Scienze naturali (STSN) prima e dopo lo scoscendimento».
Nell'articolo della STSN sono citate due testimonianze, che riproduciamo per esteso: «G. Gemnetti, membro del Comitato della Società così illustra l'avvenimento: E il due ottobre, alle 8,45 di mattina, il dirupo di Sasso Marcio si accasciava, in parte, su se stesso e nel pomeriggio, alle 3 e 25, con immenso fragore, udito a parecchi chilometri di distanza, tutto il versante fra val Taglio e val Pium si sfasciava e precipitava a valle in una immane lavina di blocchi, di alberi, di cascine, avvolti in una densa nube di polvere.
Viene pure riportato il racconto di un testimone oculare dell'epoca, un operaio delle Officine delle FFS che stava riparando un tetto: Una visione spaventevole si parò ai nostri occhi. Vedemmo il Sasso Marcio, monte boscoso in parte, muoversi dalla cima alla base, sgretolarsi, sfasciarsi e cadere con grande fragore. Vedemmo i dossi laterali del monte stesso scendere, sdrucciolare a grandi strati, con alberi isolati e anche zone di bosco intere, per poi scomporsi in basso, e mescolarsi col terriccio e coi macigni. Uno strano rombo e scricchiolio di alberi e radici che si spaccavano, accompagnava il terrificante spettacolo…»
Il servizio televisivo di Rinaldo Giambonini qui riprodotto andò in onda il 7 giungno 1963 nella trasmissione «Tempo nostro». Il nome dei testimoni diretti intervistati [da 01:15] risulta ignoto agli archivi della RSI.
L’Archivio della memoria di Stabio è nato nel 2010, grazie allo stimolo di un gruppo di appassionati di storia e cultura con lo scopo di raccogliere le testimonianze dei diretti protagonisti della vita quotidiana del paese, prima che si attuasse il turbinio di innovazioni che lo hanno cosὶ profondamente modificato.