Restauro al convento del Bigorio dopo l’incendio del 06.02.1987
Fondato nel 1535, il Convento di Santa Maria del Bigorio fu uno dei primi conventi cappuccini in Svizzera. Per lungo tempo il luogo fu centro di vita eremitica e dopo la ristrutturazione del 1966 venne trasformato in centro di formazione religiosa, spirituale e culturale facendosi conoscere anche al di là dei confini cantonali.
La notte del 6 febbraio 1987 nel Convento si scatenò un grave incendio imprimendo questa data nella memoria dei frati cappuccini, dei capriaschesi e degli abitanti del Luganese per sempre. L’evento e gli ingenti danni causati suscitarono enorme stupore e attorno al fatto si creò una lunga serie di ipotesi. Sotto la presidenza di Franco Sorgesa, il Rotary Club Lugano cercò di “fare miracoli” e contribuì alla causa con un “intervento per le opere di restauro” dello storico convento, concentrandosi sugli oggetti d’arte “e le conseguenti opere di salvataggio”. Il Bigorio era infatti molto ricco di opere d’arte sacra di rilievo che l’incendio danneggiò gravemente. La valutazione del danno fu attribuita al professor Pierangelo Donati (ufficio dei Monumenti storici) che visitò il sito con il rotariano F. Bordoni e Fra Roberto: “Le prime opere che saranno restaurate, perché di ottima fattura, sono […]:
- San Giuseppe col Bambino, olio su tela, cm 159,5x105
- Sant’Anna, San Gioachino con Maria, olio su tela, cm 158,5x105”.
Il Rotary fece un preventivo globale comprendente tutte le opere d’arte del Convento e il lavoro fu affidato al restauratore Gianola.
L’Archivio della memoria di Stabio è nato nel 2010, grazie allo stimolo di un gruppo di appassionati di storia e cultura con lo scopo di raccogliere le testimonianze dei diretti protagonisti della vita quotidiana del paese, prima che si attuasse il turbinio di innovazioni che lo hanno cosὶ profondamente modificato.