Le informazioni di membri e visitatori sono analizzate in modo anonimo per fornire il miglior servizio possibile e rispondere a tutte le esigenze. Questo sito utilizza anche dei cookies, ad esempio per analizzare il traffico. Puoi specificare le condizioni di archiviazione e accesso ai cookies nel tuo browser. Per saperne di più.
È online la nuova piattaforma nazionale: historiaHelvetica.ch

«La grande visita della madonna pellegrina» di Foto Cine Brunel

1 giugno 1949
RSI Radiotelevisione svizzera di lingua italiana

Nel 1949, la statua della Madonna del Sasso fu in pellegrinaggio per tutto il Ticino. Fu l’Azione Cattolica ad organizzare la «Grande visita della Madonna Pellegrina nelle parrocchie del Ticino» per l’anno mariano indetto dal Vescovo Angelo Jelmini. Il viaggio della Madonna per le terre ticinesi durò dal 3 marzo al 3 luglio, e costituì senz’altro l’apice del culto mariano in terre ticinesi. Il vescovo Angelo Jelmini indicava in questo avvenimento una solenne preparazione al successivo Anno Santo (1950), indetto da Pio XII con scopi che riflettono lo spirito dell’epoca (“santificazione delle anime mediante la preghiera e la penitenza; incrollabile fedeltà a Cristo e alla Chiesa; difesa della Chiesa contro i rinnovati attacchi dei suoi nemici e impetrazione della vera fede gli erranti, gli infedeli e i senza Dio,”…). Per Jelmini la Visita è un’occasione d’oro per un “ritorno a Dio sotto la protezione della Vergine, […], per il rinvigorimento della nostra fede e della nostra vita cristiana, in questa ricostruzione della città di Dio contro la città di Satana.”

In un articolo intitolato «Rileggendo le pagine della “Grande visita della Madonna Pellegrina”», scritto da Davide De Lorenzi, presidente dell’Azione Cattolica Ticinese, l’autore ricorda che, per l’occasione, l’Azione Cattolica « produsse un Libretto della Grande Visita – e qui troviamo ancor più esplicitati con il linguaggio dell’epoca gli scopi della Visita, che sono gli stessi scopi dell’azione pastorale della Chiesa della prima metà del Novecento, che cerca di limitare l’erosione di fedeli e l’affievolimento della pratica cristiana in quei decenni di inizio di crescita economica in cui sono già attivissimi i germi di quel grande cambiamento sociale avvenuto negli anni seguenti. Si cerca il ritorno a Dio e alla Chiesa, un risveglio delle anime per risollevare il Ticino dalla “disastrosa situazione morale” in cui si trovava, grazie soprattutto alla “propaganda dell’empietà e del vizio, fatta dalla stampa irreligiosa e immorale, dai divertimenti morbosi e cattivi, dalla mondanità…”

È sempre De Lorenzi a scrivere: «L’ultima tappa fu Locarno: per un “Congresso mariano”, svoltosi con grande partecipazione di folla (“otto treni speciali, una moltitudine di torpedoni, autocarri e automobili”), in cui furono stilati trionfalistici bilanci. […] Quel 1949 fu senz’altro un tentativo riuscito di mantenere la fede cattolica viva nel popolo: basti pensare che nei mesi della Visita ben 120’000 Ticinesi sottoscrissero personalmente l’atto di consacrazione alla Madonna. Il Cantone contava allora 160’000 abitanti: l’adesione fu davvero massiccia!»

Gli archivi RSI conservano un fondo di video amatoriali realizzati tra gli anni Venti e Settanta del Novecento. Questo documento è la versione integrale de «La grande visita della madonna pellegrina», realizzata nel 1949 Foto Cine Brunel e ceduta alle Teche RSI dall’Opera diocesana pellegrinaggi.

Devi essere registrato in per poter aggiungere un commento
Non ci sono ancora commenti!
4 dicembre 2019
764 visualizzazioni
0 likes
0 preferiti
0 commenti
1 dossier
01:29:32

Le nostre vite: un secolo di storia degli svizzeri attraverso le loro immagini

La rete:
Sponsor:
11,409
3,126
© 2024 di FONSART. Tutti i diritti riservati. Sviluppato da High on Pixels.