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Giuseppe Motta

2018
Danilo Mazzarello
Atte-Museo della Memoria

L'articolo, a cura di Danilo Mazzarello, è apparso nel marzo 2018 su La Turrita.

Dal 1848 a oggi la Svizzera ha avuto otto consiglieri federali ticinesi. Quattro di loro, un numero sorprendentemente alto, erano leventinesi: Stefano Franscini (Bodio), Giuseppe Motta (Airolo), Enrico Celio (Ambrì) e Nello Celio (Quinto).

Giuseppe Severino Davide Motta nasce ad Airolo il 29 dicembre 1871, figlio secondogenito di Sigismondo, albergatore, e di Paolina, nata Dazzoni, originaria di Faido e sorella di Giovanni, consigliere nazionale. Giuseppe ha tre fratelli e tre sorelle, Camilla, Adele, Paolo, Riccardo,

Augusto e Maria. La famiglia si occupa dei trasporti postali tra Faido e l’ospizio del Gottardo e dirige l’Hotêl de la Poste ad Airolo. La loro casa è «una specie di arca di Noè… [che ospita] fino a cento cavalli, postiglioni, carradori, stallieri, un fabbro, un sellaio, un mugnaio»1 in un continuo alternarsi di forestieri d’ogni lingua e Paese.

Autore articolo: Danilo Mazzarello

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Archivio Museo della Memoria: MDM0345

Foto:

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Giuseppe MOtta

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Airolo. La casa natale di Giuseppe Motta.

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Giuseppe Motta con la madre, le sorelle e i fratelli nel 1890. Da sinistra, in piedi, Adele, Giuseppe e Camilla. Seduti, Maria, la madre Paolina, Augusto e Riccardo. Da Vita e opere di Giuseppe Motta, Elvetica, Chiasso, 1971.

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Giuseppe Motta, tenente di fanteria. Da Giuseppe Motta. Dreissig Jahre eidgenössische Politik, di J. R. Von Salis, Orell Füssli Verlag, Zurigo, 1941.

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Lettera di Giuseppe Motta al Consiglio di Stato ticinese, inviata da Berna il 19 dicembre 1914. Archivio di Stato, Bellinzona, Fondo Diversi, 1395, Motta.

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Frontespizio del libro Testimonia Temporum, serie terza, 1936-1940, antologia di discorsi e scritti di Giuseppe Motta.

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23 maggio 2021
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