Vittime ticinesi nel naufragio del Titanic
L'articolo, a cura di Danilo Mazzarello, è apparso nel marzo 2018 su La Turrita.
Il Titanic è stato uno dei più grandi e lussuosi transatlantici mai costruiti. Lungo 270 metri e largo 28, apparteneva alla compagnia britannica White Star Line. Il 10 aprile 1912 salpò da Southampton per il suo viaggio inaugurale verso New York. A bordo vi erano duemiladuecento persone.
Le venti scialuppe di salvataggio ne potevano accogliere solo 1178, ma nessuno se ne diede pensiero anche perché il Titanic era ritenuto inaffondabile. Questa certezza, però, svanì quattro giorni dopo: alle 23.40 del 14 aprile (ora locale), il piroscafo urtò contro un iceberg al largo di Terranova. Due ore e quaranta minuti più tardi l’inaffondabile Titanic colò a picco trascinando negli abissi oltre millecinquecento persone. Fra di loro tre ticinesi: Alessandro Pedrini di Osco, Abele Rigozzi di Aquila e Narciso Bazzi di Brissago.
Autore articolo: Danilo Mazzarello
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Archivio Museo della Memoria: MDM0348
Foto:
Alessandro Pedrini
La tomba di Alessandro Pedrini nel cimitero di Osco, in Leventina.
Abele Rigozzi.
Lapide per Abele Rigozzi nel cimitero di Aquila, in Valle di Blenio.
Narciso Bazzi
Lapide per Narciso Bazzi nel cimitero di Brissago.
L’Archivio della memoria di Stabio è nato nel 2010, grazie allo stimolo di un gruppo di appassionati di storia e cultura con lo scopo di raccogliere le testimonianze dei diretti protagonisti della vita quotidiana del paese, prima che si attuasse il turbinio di innovazioni che lo hanno cosὶ profondamente modificato.