Louis Hagner ci parla il suo negozio-deposito che dal 1975 al 2022 è stato nello storico edificio della Bigatèra (dal dialetto “bigatt”, in italiano bigatto, baco da seta), una costruzione di fine 1500, inizio 1600 che ospiterà l’attività della bachicoltura. La proprietà oggi appartiene al Comune di Paradiso che ha ambiziosi progetti.

Nel 1957 dopo aver lavorato per pochi mesi sotto padrone, Hagner decide di mettersi in proprio, di avere un Atelier tutto suo; antichità, restauro, cornici, doratura. Nel 1960 si sposa con Rita Jucker, da sempre sua preziosa e paziente collaboratrice.

La clientela dell’antiquario nel corso degli anni è cambiata e il ticinese era tra quelli più diffidenti. I primi e ottimi clienti furono dei nobili tedeschi e parecchi pensionati ebrei tornati dagli USA dopo la 2° guerra mondiale; molti di loro acquistano da lui da cinquant’anni.

Mattia Bonetti, designer e fotografo nato a Lugano nel 1952, che vive e lavora a Parigi, incontra Louis Hagner che conosce da sempre. Da lui ha acquistato cornici ed è interessato, oltre ai pezzi di antiquariato, a vedere l’antica cisterna alimentata da una sorgente che fa parte del fabbricato ed era utilizzata ai tempi dell’allevamento dei bachi da seta.

Louise Hagner con Mattia Bonetti

Louis scorre fra i suoi oggetti preziosi e meno preziosi dimostrando una grande passione per loro e per il suo lavoro che a volte lo commuove.

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Mattia Bonetti — DAVID GILL GALLERY

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Archivio Museo della Memoria: MDM0747