Il bosco un patrimonio da riscoprire
Il bosco un patrimonio da riscoprire
Girato a Novazzano, Carena, e all’Alpe di Giumello, Paul Lehner è l’autore di questo servizio andato in onda il 25 marzo 1981 nel programma televisivo «Segni». Il breve documentario attirava l’attenzione sull’importanza del bosco come risorsa per il Canton Ticino da un punto di vista ecologico perché regolatore idrico, filtro dell’inquinamento, protezione contro valanghe e frane; e da un punto di vista economico grazie ai suoi frutti e il suo legname.
A pagina 8 del settimanale «Teleradio» in edicola per la settimana dal 21 al 27 marzo 1981 si leggeva la presentazione del servizio:
Circa il 40 per cento del territorio del Canton Ticino è ricoperto di boschi. Questa superficie è molto eterogenea, e va dalla tipica selva castanile della zona pedemontana ai boschi di pino montano delle zone più alte. È un sistema in costante trasformazione: il bosco nasce, cresce e muore. Solo la longevità delle singole piante, ben superiore a quella di un uomo, lo fa apparire un’entità fissa ed immutabile. Incendi, epidemie, parassiti, tempeste abbattono gli alberi: nei vuoti venutisi a creare, si insedieranno altri alberi che cresceranno fino a che una nuova calamità li farà scomparire di nuovo. Questo ciclo naturale è stato «perfezionato» dall’uomo che, sostituendosi in parte alla natura, taglia gli alberi adulti ottenendo così una materia prima preziosa ed insostituibile: il legno. Un bosco abbandonato a sé stesso, difficilmente potrà rendere i servigi e assolvere i compiti di cui è potenzialmente capace. Tuttavia oggi, almeno da noi, l’economia forestale viene sempre più trascurata, a beneficio di altre attività apparentemente più redditizie. Attraverso l’attività di un giovane ingegnere forestale, vedremo che lo sfruttamento economico del bosco non è fine a sé stesso: oltre a rifornirci di materia prima e ad offrire varie possibilità di impiego nelle zone rurali, esso mette la foresta in grado di garantirci servigi utili, anzi indispensabili per la nostra stessa esistenza: servigi che vanno dalla protezione contro i pericoli della natura e della civiltà all’offerta di numerose possibilità di svago.
L’Archivio della memoria di Stabio è nato nel 2010, grazie allo stimolo di un gruppo di appassionati di storia e cultura con lo scopo di raccogliere le testimonianze dei diretti protagonisti della vita quotidiana del paese, prima che si attuasse il turbinio di innovazioni che lo hanno cosὶ profondamente modificato.