Alla ricerca della nazione ladina. I testimoni della Ladinia
Alla ricerca della nazione ladina. I testimoni della Ladinia
Intitolato: «I testimoni della Ladinia», questo servizio di Giorgio Pecorini e Wladimir Tchertkoff andò in onda il 23 settembre 1981. Girato in valli dei Grigioni, del Trentino e dell’Alto Adige, il servizio (terzo di una serie di tre complessivamente intitolati: «Alla ricerca della nazione ladina») documenta l’azione del popolo Ladino in difesa della propria lingua.
Gli intervistati sono: Nino Fasciati: sindaco di Bivio; Lois Craffonara: Istitut Ladin, S. Martin; Marco Fallet: Müstair; Elda Simonett: Bivio; Arnoldo Lanz: Bivio; Marco Lanz: Bivio; Lucia Silverio: Circivento; Andreina Ciceri: ricercatrice; Cesare Poppi: Istituto Ladino, Vigo; Ida Lastei De Pezzol: perpetua; Checco Comelli: commerciante; Ennio Zampa: cantautore; Adriano Ceschia: insegnante; Alfonso Baltermi: parroco di Bivio; Lurinc Dentesan: sacerdote.
A pagina45 del settimanale «Teleradio7» in edicola per la settimana dal 19 al 25 settembre 1981 si leggeva la presentazione di questa terza ed ultima puntata del ciclo intitolato: «Alla ricerca della nazione ladina».
Nelle due sere del 14 e 16 gennaio di quest'anno, la TSI ha mandato n onda, sotto il titolo complessivo «Alla ricerca della nazione ladina», un'inchiesta in due puntate. Si trattava di capire quali fossero i minimi comuni denominatori del mondo ladino, in Italia e Svizzera, e quale consapevolezza ne avessero i cittadini, ladini e no. A 8 mesi di distanza si torna sull'argomento, ma da un punto di vista e con obiettivi diversi: quelli di scoprire quali fossero i caratteri dell'uomo ladino: se esso davvero si differenziasse in che cosa e fino a che punto dagli altri uomini in mezzo o accanto ai quali vive. Il nuovo servizio, che non vuole essere e non deve apparire come una terza puntata, documenta, attraverso le testimonianze dirette dei protagonisti, la condizione esistenziale dell'uomo e della donna ladini, in rapporto al loro mondo e a quello delle altre etnie confinanti o soverchianti. Il materiale, come quello delle due puntate della «ricerca», è stato raccolto attraverso i confini, in Svizzera e in Italia, dai Grigioni alle Dolomiti, alla Carnia, al Friuli, e la realizzazione è stata effettuata con la camera magnetica e non con il supporto film.
L’Archivio della memoria di Stabio è nato nel 2010, grazie allo stimolo di un gruppo di appassionati di storia e cultura con lo scopo di raccogliere le testimonianze dei diretti protagonisti della vita quotidiana del paese, prima che si attuasse il turbinio di innovazioni che lo hanno cosὶ profondamente modificato.