Giovan Battista “Jean” Corty
Giovan Battista “Jean” Corty
Pittore espressionista autore di paesaggi, di figure e di opere di soggetto religioso, Giovan Battista “Jean” Corti nacque il primo marzo 1907 a Cenier e morì il 22 aprile 1946 a Mendrisio. «SIKART Dizionario sull’arte in Svizzera» dedica all’autore ticinese (era attinente di Agno) un ampio ritratto firmato da Simona Martinoli nel 2005. Ne riportiamo degli estratti, invitando alla lettura completa:
«Nono figlio del falegname Francesco Luca Corti e di Julia Magnin, orologiaia di Cernier. Dal 1921 al 1924 segue un apprendistato di imbianchino, gessatore e stuccatore a Cernier. Rimasto orfano nel 1930, parte per Bruxelles dove si iscrive al terzo anno dell’Académie Saint-Luc grazie al sostegno finanziario del veterinario Pierre Urfer di Fontainemelon. Venuto a mancare l’appoggio del suo mecenate, dopo due anni Corty è costretto a rientrare in Svizzera e da quel momento sarà assillato da difficoltà economiche e dal desiderio di ritornare in Belgio. Le sue gravi condizioni psichiche comportano nel 1933 il ricovero negli ospedali psichiatrici di Ginevra e Mendrisio. Rientrato a Cernier nel 1934, l’anno successivo partecipa a un’esposizione collettiva a Bruxelles con alcuni suoi colleghi d’Accademia. Trascorre il biennio seguente a Neuchâtel, ma nel 1937 viene nuovamente ricoverato a Mendrisio dove rimane fino al 1941. In quell’anno partecipa alla Mostra degli otto nella sala del Consiglio comunale di Mendrisio e all’Esposizione annuale di belle arti alla Fiera di Lugano, presso la quale esporrà regolarmente. Stabilitosi a Lugano nel 1942, si lega sentimentalmente alla pittrice Charlotte Brönimann. Al 1944 risale la sua unica personale di successo, alla Galerie Europa di Bienne. Nel 1946 alla Ghilda del Libro di Lugano si tiene una mostra postuma. Tra le numerose retrospettive si segnala quella allestita al Museo d’arte di Mendrisio nel 1998.
[…]
Nel Ticino provinciale del primo Novecento, Corty porta un’apertura internazionale. Durante la sua breve ed emarginata esistenza trova rari estimatori. Soltanto dopo la sua morte si assiste a una certa attenzione critica, ma è solo dalla metà degli anni ’70 che l’interesse della critica e del pubblico si intensifica. Il tardivo successo di Corty è stato purtroppo sfruttato da un mercato senza scrupoli che ha favorito la diffusione di contraffazioni.»
Andata in onda il 30 aprile 1976, questa puntata del programma televisivo «Situazioni e testimonianze» fu realizzata da Sergio Genni e Gino Macconi. Tratteggiato anche grazie ad una intervista a Charlotte Brönnimann — artista e amica di Jean Corty — è un ritratto di Giovan Battista “Jean” Corty, la cui vita travagliata fu marcata da povertà e malattia.
L’Archivio della memoria di Stabio è nato nel 2010, grazie allo stimolo di un gruppo di appassionati di storia e cultura con lo scopo di raccogliere le testimonianze dei diretti protagonisti della vita quotidiana del paese, prima che si attuasse il turbinio di innovazioni che lo hanno cosὶ profondamente modificato.