Contadini in cerca di moglie
Contadini in cerca di moglie
Intitolato «Moglie e buoi dei paesi tuoi», questo servizio di Krysia Binek e Clarisse Gabus andò in onda il 20 maggio 1981 nel programma televisivo «Argomenti». Girato nel Mendrisiotto, in Val Mesolcina, in Val di Blenio e in Val Poschiavo, documenta le preoccupazioni, le speranze, le delusioni di numerosi contadini di montagna che, oltre ad un futuro incerto, si trovavano di fronte alla difficoltà di riuscire a formarsi una famiglia.
A pagina 22 del settimanale «Teleradio» in edicola per la settimana dal 16 al 22 maggio 1981 si presentava al pubblico con queste parole l’inchiesta:
Un tempo il contadino non si sposava per non dover dividere la sostanza patrimoniale. Oggi, invece, è messo a confronto con una realtà diversa: la difficoltà di formarsi una famiglia. L’esodo femminile, soprattutto dalle zone di montagna per mancanza di posti di lavoro, non è che una delle cause del celibato. Cosa è cambiato nella mentalità di chi, per scelta o per tradizione, continua a fare il contadino? Il ruolo della donna, nella vita di famiglia e sul lavoro, è sempre uguale? Che qualità deve avere la donna «ideale» per un contadino? È vero che le donne, piuttosto di sposare un contadino preferiscono restare nubili?
Stando alle statistiche, il celibato maschile, per numerosi comuni di montagna, è motivo di preoccupazione. Negli uomini con più di 30 anni il tasso di celibato supera il 20 per cento; mentre la popolazione rurale svizzera è una fra le più basse d’Europa (5 per cento della popolazione complessiva). Anche la passione del contadino è cambiata: una settimana lavorativa che oscilla tra le 80 e le 100 ore, poco tempo libero e vacanze… sul lavoro, una vita più condizionata da fattori esterni, ma più indipendente. Il servizio, realizzato da Krysia Binek e Clarisse Gabus, raccoglie le speranze e le delusioni di diversi contadini di montagna. Nove ritratti a confronto raccolti nel Mendrisiotto, in Mesolcina, in Val di Blenio e in Val Poschiavo.
Thomas Schütz ha curato l’immagine, Alberto Buletti il suono. Il montaggio è di Antonio Castellotti, la sonorizzazione di Francesco Marchesi. Alla ricerca ha partecipato Laura Bondolfi.
L’Archivio della memoria di Stabio è nato nel 2010, grazie allo stimolo di un gruppo di appassionati di storia e cultura con lo scopo di raccogliere le testimonianze dei diretti protagonisti della vita quotidiana del paese, prima che si attuasse il turbinio di innovazioni che lo hanno cosὶ profondamente modificato.