Studenti, plurilinguismo e cinema
Studenti, plurilinguismo e cinema
«Parlo un'altra lingua ma ti capisco» è un progetto del gruppo Coscienza Svizzera realizzato con la collaborazione della Radiotelevisione svizzera di lingua italiana (RSI) e con il sostegno dell'Ufficio federale della cultura (UFC).
Il progetto si estende su un intero anno scolastico. Ogni edizione coinvolge due classi del ciclo medio superiore provenienti da due regioni linguistiche diverse.
Con l'aiuto della cinematografia, del teatro, di strumenti audiovisivi e dei moderni mezzi d'informazione il progetto cerca di incoraggiare le classi a riflettere sulle opportunità e sulle barriere del plurilinguismo e della multiculturalità e a viverle in prima persona attraverso l'interscambio sul terreno e la condivisione online. L'esperienza di convivenza (due campi di una settimana), il lavoro a distanza e la coproduzione di un cortometraggio offrono alle classi l'occasione di conoscere l'altra lingua e l'altra cultura, di sperimentare diversi approcci al tema e di maturare una sensibilità più autentica verso realtà linguistiche e culturali differenti. Il progetto è anche un'occasione di formazione: coadiuvati da specialisti del settore gli studenti possono acquisire competenze nell'ambito della scrittura di sceneggiature, dell'arte cinematografica, della recitazione, del montaggio e delle tecniche di ripresa.
Nel 2012, la classe 3L (con allievi che seguono l'insegnamento bilingue italiano-francese) della Scuola cantonale di Commercio partecipò al progetto, la seconda tappa del quale, svoltasi tra il 29 marzo e il primo aprile 2012 ad Ascona, era dedicata alla tecnica di ripresa.
Compito degli studenti era quello di realizzare un cortometraggio per riflettere sul plurilinguismo.
Questo servizio di Francesca Manzini Pusek andò in onda il 31 marzo 2012 nella trasmissione «Il Quotidiano».
Gli intervistati sono: Marie Paule Chastellain, insegnante di italiano al Liceo Burier (Montreux), Pier Franco De Maria, docente di una classe bilingue alla Scuola di Commercio di Bellinzona, e Giulia Di Martino, studentessa della Scuola di Commercio di Bellinzona.
L’Archivio della memoria di Stabio è nato nel 2010, grazie allo stimolo di un gruppo di appassionati di storia e cultura con lo scopo di raccogliere le testimonianze dei diretti protagonisti della vita quotidiana del paese, prima che si attuasse il turbinio di innovazioni che lo hanno cosὶ profondamente modificato.