Fosca Rovelli, alchimista d’altri tempi
Fosca Rovelli, alchimista d’altri tempi
Articolo apparso nel numero di ottobre 2015 nella Rivista di Lugano
È una mattinata di fine estate, la pioggia cade incessante. Saliamo in macchina, e dopo diversi tornanti avvolti dalla nebbia raggiungiamo Lelgio, grazioso paesino della Capriasca.
Fosca ci viene incontro sorridente e ci accompagna, sotto l’ombrello, nel suo atelier, dove ci porge una tazza di caffè rovente.
Ci racconta come la sua innata passione per l’arte si sia trasformata, con il tempo, in un forte desiderio di riscoprire le tecniche di una volta, riadattandole alle esigenze odierne.
Classe 1974, nata a Locarno, Fosca ci spiega pregi e difetti di una professione tanto appassionante. (…)
«Il mio percorso creativo non comincia nel momento in cui intingo il pennello nella pittura o quando modello l’argilla. Per me tutto ruota attorno alla ricerca, all’elaborazione di ingredienti, a volte quasi introvabili sul mercato, e alla riscoperta di tecniche antiche, per lo più cadute in disuso. Raramente mi reco in negozio per acquistare materiali pronti all’uso. Per preparare tavole e tele, per esempio, utilizzo un vecchio metodo con colla di coniglio (ottenuta dalle loro pelli) e gesso; per costruire le tele di iuta, invece, solitamente uso i comuni sacchi di patate». (…)
Autore articolo: Nicoletta Maestrini
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Archivio Museo della Memoria: MDM0235
L’Archivio della memoria di Stabio è nato nel 2010, grazie allo stimolo di un gruppo di appassionati di storia e cultura con lo scopo di raccogliere le testimonianze dei diretti protagonisti della vita quotidiana del paese, prima che si attuasse il turbinio di innovazioni che lo hanno cosὶ profondamente modificato.