Ferdinando Gianella – Quel Bleniese di multiforme ingegno
Ferdinando Gianella – Quel Bleniese di multiforme ingegno
Articolo apparso nel numero di novembre 2018 della Voce di Blenio
Quel Bleniese di multiforme ingegno
Ferdinando Gianella
Nato nel 1837, dopo la laurea in scienze matematiche e fisiche all’Università di Parma Gianella iniziò una brillante carriera nell’ambito della realizzazione di opere pubbliche. Attivo politicamente nelle fila conservatrici, fu eletto in Consiglio di Stato nel 1884 e per sette anni condusse il Dipartimento delle pubbliche costruzioni. In questa veste diede impulso alla bonifica del piano di Magadino, alla correzione del Ticino e della Maggia, nonché alla costruzione della strada delle Centovalli. Travolto dalla rivoluzione liberale del 1890, tornò alla sua professione partecipando ai lavori di triangolazione del Cantone e, dopo l’adozione della Legge sulle ferrovie regionali nel 1902, alla progettazione delle linee ferroviarie Locarno-Bignasco e Biasca-Acquarossa. Scomparve nel 1917.
Pubblicazione:
Ferdinando Gianella (1837-1917)
a cura di Valentina Cima
Armando Dadò Editore
Presentazione di Stefania Bianchi
Il sabato 3 marzo 2018 è stato presentato al Cinema Teatro Blenio di Acquarossa il quarto volume della collana Impronte bleniesi, dedicato alla singolare figura di Ferdinando Gianella (1837-1917), curato da Valentina Cima, comprendente anche i contributi di Letizia Fontana, Fabrizio Mena e Gianmarco Talamona. Siamo ora lieti di proporre alle nostre lettrici e ai nostri lettori la brillante presentazione che del volume ha fatto in quell’occasione la professoressa Stefania Bianchi, alla quale va la nostra gratitudine.
Autore articolo: Stefania Bianchi
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Archivio Museo della Memoria: MDM0415
Foto
Ferdinando Gianella, fotografia 3 a pag. 21 del volume
Ferrovia Locarno-Bignasco, Stazione di Ponte Brolla, fotografia 83 a pag. 222
Casa Baggi a Malvaglia, fotografia 62 a pag. 188
Inaugurazione della strada delle Centovalli, Angelo Monotti, Archivio di Stato, Bellinzona
Nozze d’argento, fotografia 45 a pag. 165
L’Archivio della memoria di Stabio è nato nel 2010, grazie allo stimolo di un gruppo di appassionati di storia e cultura con lo scopo di raccogliere le testimonianze dei diretti protagonisti della vita quotidiana del paese, prima che si attuasse il turbinio di innovazioni che lo hanno cosὶ profondamente modificato.