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Albert Zubler (1880 - 1927)  "L’Eletto" olio su tela 215 x 290 cm Balerna, Collezione d’arte del Comune (in prestito dal Museo d'arte della Svizzera italiana, Lugano. Collezione Città di Lugano)

Albert Zubler (1880 - 1927)  "L’Eletto" olio su tela 215 x 290 cm Balerna, Collezione d’arte del Comune (in prestito dal Museo d'arte della Svizzera italiana, Lugano. Collezione Città di Lugano)

1922
Dicastero Cultura Balerna

Entrando nella sala del Consiglio comunale a Balerna, si rimane subito colpiti da un grande dipinto che troneggia su una delle pareti. Si tratta di una copia de L’eletto, capolavoro simbolista del pittore svizzero Ferdinand Hodler, il cui originale è conservato al Kunstmuseum di Berna. Numerose sono le domande alle quali abbiamo cercato di dare una risposta: qual è la storia di quest’opera? Chi è l’autore? Come è arrivata a Balerna? Quali sono le differenze rispetto alla versione originale, che Hodler dipinse fra il 1893 e il 1894? Per cercare di risolvere almeno in parte questi quesiti, ci siamo rivolti a Cristina Brazzola, responsabile delle Collezioni del Museo d’arte dellaSvizzera italiana (MASI Lugano), che ringraziamo per la disponibilità. Il dipinto raffigura un bambino morto, nudo e inginocchiato, attorniato da sei angeli sospesi su un prato. Come si legge nel catalogo “Capolavori della Fondazione Gottfried Keller (Edizioni Casagrande, 2019), che ha una voce dedicata al dipinto, “Dagli anni novata, Hodler segue un principio compositivo basato sulla simmetria - il Parallelismo - che diventa carattere distintivo della sua pittura simbolista. L’artista deriva la teoria dalla natura e persegue la stessa armonia nelle proprie opere, in cui spesso si percepisce una dimensione sospesa, spirituale, che nell’Eletto ha una particolare inclinazione religiosa”.Il quadro della Sala del Consiglio comunale, che risulta in prestito dalle collezioni della Città di Lugano dal 1980, è praticamente identico all’ orginalebernese: non solo nell’ impostazione, ma anche nei colori e nelle dimensioni.

È stato eseguito nel 1922 da Albert Zubler (1880-1927), pittore argoviese conosciuto principalmente per la sua attività come paesaggista. Secondo le scarne note biografiche reperibili sul web, a partire dal 1917 Zubler soggiorna per lunghi periodi a Firenze, dove esegue delle copie dei maestri del Rinascimento toscano. In particolare, sappiamo che nel 1921 la Sezione zurighese della Società di Belle Arti organizza al Kunsthaus un’esposizione di copie di celebri dipinti del Quattrocento, nella quale Zubler espone una copia della Venere del Botticelli. Possiamo quindi inserire il dipinto di Balerna, che è datato 1922, in questa seconda attività di copista di Zubler, pur ignorando - allo stato degli studi- chi è stato il committente dell’opera e quando e per quale ragione sia arrivata nella Svizzera Italiana.

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25 maggio 2021
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Le nostre vite: un secolo di storia degli svizzeri attraverso le loro immagini

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