«Nell’aprile della vita», di Luigia Carloni Groppi
«Nell’aprile della vita», di Luigia Carloni Groppi
Luigia Carloni Groppi, nata nel 1872, cominciò a lavorare come maestra ad appena 17 anni, prima ad Arogno ed in seguito nella nativa Rovio; solo nel 1891 ottenne la patente di scuola maggiore a Bellinzona. Nella piccola scuola di Rovio, in cui rimase per 35 anni, dovette confrontarsi con l’ambiente rurale e la povertà del tempo, con la realtà della migrazione e il non raro lavoro minorile, i pregiudizi delle famiglie e la reticenza delle autorità locali, alle quali nel 1897 scriveva per chiedere, dopo “otto anni di lavoro indefesso” un compenso “almeno uguale a quello della Maestra maschile”.
Si batté anche per migliorare le condizioni della scuola dell’epoca, anche in aspetti che oggi ci appaiono ovvietà: materiale e libri scolastici, fondi per portare la scolaresca in una gita scolastica, persino un semplice secchio con cui si potesse portare da bere alle allieve. Nel 1921 si dedicò anche alla fondazione della rivista Semi di bene, in cui si contarono più di quattrocento interventi di suo pugno; collaborò inoltre fin dall’inizio ai rilevamenti del Vocabolario dei dialetti della Svizzera italiana. Pubblicò apprezzati libri scolastici, che furono presto adottati anche da altri insegnanti e che sostituirono i testi importati dalla vicina Italia, i quali in confronto erano “poco rispondenti ai costumi e all’indole schiettamente democratica del nostro paese”. Il nostro piccolo mondo (1914) le valse il premio Schiller riservato agli scrittori per la gioventù.
In questa puntata della trasmissione radiofonica «Radioscuola», andata in onda il 16 gennaio 1987, viene presentato il racconto intitolato «Per un po' di latte», tratto dalla raccolta Nell’aprile della vita. È la narrazione delle vicende intrise di miseria — realtà che appare ormai molto lontana — di Mariù, una donna rimasta vedova con tre figli a carico, costretta a vendere un grosso noce per soddisfare un desiderio (in realtà una necessità) vagheggiato da lungo tempo: l’acquisto di una giovenca. Costretta dalla siccità a falciare sul terreno del patriziato, Mariù è denunciata al Municipio. Il racconto evidenzia i valori morali profondamente radicati nel tempo.
- Testo a cura dell’Osservatorio culturale del Cantone Ticino
L’Archivio della memoria di Stabio è nato nel 2010, grazie allo stimolo di un gruppo di appassionati di storia e cultura con lo scopo di raccogliere le testimonianze dei diretti protagonisti della vita quotidiana del paese, prima che si attuasse il turbinio di innovazioni che lo hanno cosὶ profondamente modificato.