«Le confessioni paesane», di Rosa Menghetti
«Le confessioni paesane», di Rosa Menghetti
Rosa Menghetti, madre del più noto Felice Filippini, nacque da una famiglia umile e passò la sua vita ad Arbedo. Nella sua opera autobiografica, Le confessioni paesane (1959), descrive la sua infanzia e adolescenza in una numerosa famiglia contadina, di cui racconta la vita semplice, fatta di duro lavoro e sacrifici, e tematizza la questione dell’emigrazione. Il brano da essa tratto, presentato nell’episodio della «Radioscuola» del 6 febbraio 1987, descrive la realtà migratoria dei fornaciai malcantonesi verso la fine dell’Ottocento. È la storia di Esuperanzio, chiamato Zio Zuppa, il quale a capo di sei o sette bedanesi si recava annualmente a Spigno, al confine tra Piemonte e Liguria, per affittare una fornace. Ma il progresso è in agguato: l’intelligenza umana crea, in alternativa al faticoso lavoro delle braccia, nuove macchine per la fabbricazione, a metà prezzo, dei mattoni. È la rovina di Zio Zuppa e dei suoi compagni di lavoro.
- Testo a cura dell’Osservatorio culturale del Cantone Ticino
L’Archivio della memoria di Stabio è nato nel 2010, grazie allo stimolo di un gruppo di appassionati di storia e cultura con lo scopo di raccogliere le testimonianze dei diretti protagonisti della vita quotidiana del paese, prima che si attuasse il turbinio di innovazioni che lo hanno cosὶ profondamente modificato.