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Maltrattamenti nei confronti dei bambini in Svizzera

14 ottobre 2019
RSI Radiotelevisione svizzera di lingua italiana

«Protezione dell’infanzia Svizzera» è una fondazione indipendente di diritto privato attiva su tutto il territorio nazionale. Si tratta di una organizzazione di utilità pubblica, che si adopera affinché tutti i bambini in Svizzera possano crescere in modo sicuro e dignitoso, nel rispetto della Convenzione ONU sui diritti del fanciullo. A tale scopo, rifacendosi a studi scientifici, la fondazione propone in modo sistematico progetti di prevenzione, campagne di sensibilizzazione, facendo attività di lobbying politico.

È datato 2018 l’ultimo rapporto della fondazione sui maltrattamenti nei confronti dei bambini in Svizzera. Nel riassunto a pagina 7 si legge: «I bambini vanno protetti dalla violenza, dagli abusi e dalla trascuratezza. In Svizzera, numerose organizzazioni pubbliche e private si fanno carico di questo compito impegnativo. Tuttavia, si sa poco sulle forme di maltrattamento con cui sono maggiormente confrontate, sulle vittime e sul sostegno che ricevono, e in genere sul funzionamento del sistema. Il terzo ciclo dello Studio Optimus fornisce per la prima volta informazioni dettagliate al riguardo. 351 istituzioni per la protezione dell’infanzia hanno messo a disposizione i loro dati sui casi che hanno seguito.

Nel trimestre di raccolta dei dati, hanno registrato oltre 10000 nuovi casi che, riportati su un anno, corrispondono a una cifra che oscilla tra 30000 e 50000 bambini segnalati la prima volta o di nuovo a un’organizzazione per la protezione dell’infanzia perché hanno bisogno di aiuto.

Probabilmente questa è solo la punta dell’iceberg. Dai risultati emerge che le offerte di sostegno non considerano sempre solo il bisogno del bambino, ma che ci sono anche grandi differenze regionali, per cui il tipo di sostegno offerto al minore dipende dal luogo in cui vive. Inoltre le forme di maltrattamento non toccano in misura uguale i maschi e le femmine. Forse i maltrattamenti vengono percepiti, valutati e riconosciuti diversamente a seconda del sesso della vittima.

Dai dati emerge inoltre che, in caso di maltrattamenti fisici, i minori entrano in contatto tardi con le organizzazioni per la protezione dell’infanzia: in media hanno più di dieci anni, nonostante il fatto che vi siano bambini molto più piccoli vittime di violenza fisica.

Affinché tutti i bambini possano beneficiare del sostegno di cui hanno bisogno a prescindere dal loro domicilio, dal loro sesso e dalla loro età, occorrono misure di sensibilizzazione. Per individuare le cause di eventuali disparità e le lacune nella presa a carico, è necessario monitorare la situazione migliorando la raccolta di dati standardizzati, il che, come dimostra il presente studio, è più che fattibile.»

Anche a questo studio fa riferimento la presidente dell’ASPI Myriam Caranzano-Maître nell’intervista di Reto Ceschi all’inizio della puntata di «60 minuti» andata in onda il 14 ottobre 2019.

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31 ottobre 2019
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