Le informazioni di membri e visitatori sono analizzate in modo anonimo per fornire il miglior servizio possibile e rispondere a tutte le esigenze. Questo sito utilizza anche dei cookies, ad esempio per analizzare il traffico. Puoi specificare le condizioni di archiviazione e accesso ai cookies nel tuo browser. Per saperne di più.
È online la nuova piattaforma nazionale: historiaHelvetica.ch
In evidenza
"Al Brön" : la fontana

"Al Brön" : la fontana

agosto, 1918
Rolando Dadò

“ Forse i sogni non sono di questo mondo, ma risuonan taciti nell'eco dei Brön.

Nella fontana ormai stanca passan ricordi di un tempo. Mani han lavato la storia; bimbi han giocato felici in un mondo che mai, mai più tornerà.

L'acqua scorre lentamente, rincorre un passato di "momenti".

(Alfio Inselmini, 8 gennaio 2006).”

Siamo a Cavergno dove nel 1918 il paese era servito da sole tre fontane pubbliche: Brön d la müfa, Brön d mez, Brön d fora. Il grosso monolito nel quale era stata scavata la fontana (tutt'ora esistente) è quello del Brön d fora. Attorno le vecchie case in pietra, ora scomparse o trasformate, sembrano custodire con orgoglio l'importante manufatto. Elemento architettonico, un poco fuori luogo, a conferma del bene pubblico e certamente aggiunto in epoche più recenti, ma sempre prima del 1918, è l'elegante colonna, con capitello, dalla quale fuoriesce il tubo per l'acqua.

Devi essere registrato in per poter aggiungere un commento
  • Rolando Dadò

    Da un commento ricevuto sembra che il titolo o meglio la parola "Brön" intesa come appellativo di "fontana", derivante dal tedesco "Brunnen", non sia scritta in modo appropriato. Personalmente ho semplicemente ripreso la parola dal testo di un canto in poesia scritto dall'autore mo. Alfio Inselmini. Il mio commento, a margine del testo poetico, può pertanto essere inesatto nell'accezione dialettale del nome "fontana". Interessante è pertanto il commento di Pietro Martini che in proposito scrive e cito:

    " Faccio notare che /ö/ (letto come in tedesco) è un suono chiaramente distinto da /o/ chiusa come nella parola che brónn. Come poi si debba scrivere la /o/ chiusa (personalmente seguo Luigi Martini, che usava ô, mentre nella toponomastica neodialettale del paese come nel Lessico dei dialetti si usa ó) oppure come scrivere la /n/ dentale finale, è una questione di preferenze non essendovi una convenzione largamente accettata; ma non ho visto nessuno, e non vedo nessun argomento per usare una ö, che in modo quasi universale indica appunto l'altro suono".

    Quindi, senza interferire nell'eventuale licenza poetica da parte dell'autore del canto, anche legata alla non facile pronuncia del luogo, può darsi che la scrittura di "Brön" per "fontana" non sia del tutto corretta. Personalmente posso solo riferirmi ad un testo dialettale, di poesie raccolte e scritte dal mo. Fridolino Dalessi, dove il nome dialettale di "fontana" viene scritto semplicemente "bron" senza alcun accento fonico: "... 'l bron dla mufa". (Edizione Armando Dadò 15 febbraio 1983). Chi, tuttavia, ne sapesse di più in merito potrà dare il proprio contributo.

    • Claudio Abächerli

      Ogni dialetto ha la sua pronuncia...non posso esprimermi per la Val Maggia, comunque è interessante che p.es. anche in Mesolcina, in particolare a Mesocco, la fontana è detta "Brona" ,anche con una o chiusa. Ma ricordo che la Mesolcina ha pronucia diversa, p.es manca la "ü" (detta ü lombarda) presente però praticamente ovunque in Ticino. Paese che vai.... Ancora una nota: il Vocabolario dei Dialetti cita la pronuncia "bröna" con la ö solo per Promontogno in Val Bregaglia, tutte le altre zone hanno Bron, Brona o anche Brun

Rolando Dadò
211 contributi
11 maggio 2022
117 visualizzazioni
0 likes
0 preferiti
2 commenti
0 dossier
Già 726 documenti associati a 1910 - 1919

Le nostre vite: un secolo di storia degli svizzeri attraverso le loro immagini

La rete:
Sponsor:
10,884
3,034
© 2024 di FONSART. Tutti i diritti riservati. Sviluppato da High on Pixels.