«Bernasconi Abele detto Caino», di Bruno Soldini
«Bernasconi Abele detto Caino», di Bruno Soldini
Realizzato nel Mendrisiotto con attori occasionali che si esprimono in dialetto e in italiano e che ironizza sul mondo della politica spicciola, «Bernasconi Abele detto Caino» è un «racconto spontaneo» di Bruno Soldini andato in onda il 17 aprile 1983.
A pagina 3 del settimanale «Teleradio» in edicola per la settimana dal 16 al 22 aprile 1983, si leggeva la presentazione del film di Bruno Soldini:
Può un giovane scegliere liberamente la sua vita nel nostro paese? È quello che aveva cercato di fare Bernasconi Abele. Ma nessun uomo è un'isola; anche Abele, contro la sua stessa volontà, è un soggetto politico e, come tale, oggetto di macchinazioni partitiche occulte. Abele teme di essere vittima di una congiura quando è troppo tardi. Il film, realizzato appositamente per la serata elettorale ironizza sul mondo della politica spicciola. Gli interpreti sono attori occasionali, alcuni già collaudati nella serie «racconti spontanei», altri nuovi, in una combinazione linguistica di dialetto e italiano. Le due lingue servono anche a distinguere gli ideali anticonformistici di Abele dalla realtà quotidiana. Tra gli interpreti: «Fiore» (Fioravanti Brazzola), Pierre Bernasconi, Enrico Cereghetti, Cristina Camponovo. Animazioni: Gianni Bardelli e Giancarlo Bertschi.
L’Archivio della memoria di Stabio è nato nel 2010, grazie allo stimolo di un gruppo di appassionati di storia e cultura con lo scopo di raccogliere le testimonianze dei diretti protagonisti della vita quotidiana del paese, prima che si attuasse il turbinio di innovazioni che lo hanno cosὶ profondamente modificato.