Percorsi dell’Ottocento: 9 — Costruire strade
Percorsi dell’Ottocento: 9 — Costruire strade
Nono episodio di una serie di quindici servizi dedicati all’Ottocento ticinese, questo servizio di Gianni Padlina, Patrizio Malaguerra e Mario Realini andò in onda il primo gennaio 2004 nel programma televisivo «Il Quotidiano». La serie era stata progettata per ricordare i duecento anni dall’Atto di Mediazione, cioè a dire la risoluzione con la quale Napoleone Bonaparte attribuì, il 19 febbraio 1803, alla Svizzera una nuova Costituzione di stampo maggiormente federalistico e dunque con maggiori poteri attribuiti ai Cantoni, occasionando in tal modo anche la nascita del Canton Ticino, assieme con Argovia, Turgovia, Vaud, San Gallo e Grigioni.
Agli inizi dell’Ottocento, il neonato Cantone Ticino deve affrontare la pressante necessità di costruire strade. Durante la precedente epoca dei baliaggi, i Confederati non avevano fatto nulla per migliorare la situazione viaria delle nostre terre, dove i commerci e i trasporti venivano ancora praticati come nel Medioevo sul dorso degli animali da soma. In giovane Governo ticinese cominciò allora a mettere in cantiere una serie di migliorie stradali: la costruzione di alcuni ponti in passaggi cruciali, tra i quali quello tra Melide e Bissone, e la viabilità di alcune strade di primaria importanza: il Monte Ceneri e il Passo del San Gottardo).
Di questo enorme cantiere cantonale parla l’ingegnere civile Giancarlo Rè.
L’Archivio della memoria di Stabio è nato nel 2010, grazie allo stimolo di un gruppo di appassionati di storia e cultura con lo scopo di raccogliere le testimonianze dei diretti protagonisti della vita quotidiana del paese, prima che si attuasse il turbinio di innovazioni che lo hanno cosὶ profondamente modificato.