E’ il 1925. L’Europa - uscita da pochi anni dal primo conflitto mondiale che aveva fatto milioni di morti, ma anche creato nuove entità nazionali – sta cercando nuovi equilibri una stabilità che permetta di evitare in futuro una tragedia simile. Dopo il Diktat del trattato di Versailles v’erano ancora molti problemi da risolvere, prima fra tutte la “questione tedesca” per riavvicinare vincitori e vinti.

E’ in questo contesto che si inserisce la Conferenza di Pace tenuta a Locarno dal 5 al 16 ottobre 1925 cui parteciparono:

- Germania, col Cancellere Hans Luther e il ministro degli Esteri Gustav Stresemann

- Italia, con Benito Mussolini, Primo Ministro e dal 1925 Duce

- Gran Bretagna col Primo Ministro Austen Chamberlain

- Francia col Primo Ministro Aristide Briand

- Belgio col Ministro degli Esteri Emile Vandervelde

- Polonia con il Primo Ministro Aleksander Skrzyński

- Cecoslovacchia con Edvard Beneš, ministro degli Esteri

Il risultato fu il “Patto di Locarno” che però è una denominazione collettiva per una serie di trattati e convenzioni non tutti firmati dalle stesse nazioni. Entrati in vigore nel 1926, gli accordi furono denunciati da Hitler nel marzo del 1936 con l’occupazione della Renania. Con quali risultati, lo sappiamo tutti.

Qui raffigurata, la cartolina-ricordo della Conferenza di Locarno con le firme dei capidelegazione delle varie nazioni. Sulla foto gli attori principali sono numerati, e fra loro v’è anche col numero 9 il sindaco di Locarno Rusca.

Non v’è l’editore ma sul retro della cartolina v’è un timbro a inchiostro con la scritta “Salle de la conference Locarno”