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Analisi dell’acqua minerale di San Bernardino - 1895

Analisi dell’acqua minerale di San Bernardino - 1895

giugno, 1895
Archivio privato Aurelio Ciocco
Archivio Brunetto Vivalda Mesocco

La benefica fonte minerale di San Bernardino è conosciuta da molti secoli, ma è fine settecento e soprattrutto nell’ottocento che vede il suo periodo di maggior successo, con molta gente che si recava nella località proprio per fare la cura dell’”Acuforta” . Fu anche il periodo in cui a San Bernardino sorsero alcuni grandi alberghi, ricordo il Camoscio, (Ravizza) il Brocco & Posta e il Victoria. Se è vero che la prima analisi dell’acqua venne effettuata nel 1825, quella riportata nell’immagine era sicuramente molto più precisa, eseguita del professor Treadwell del politecnico di Zurigo che era una capacità in materia.

L’analisi bisogna interpretarla in modo giusto in quanto la traduzione non mi sembra precisa dal punto di vista chimico.

I cationi sembrano corretti. L’acqua contiene in primo luogo calcio (oltre 700 mg per litro) poi magnesio (75 mg/l) sodio e ferro (ca 10 mg/l) e eltri elementi in quantità meno consistenti o in tracce. I cationi invece, nella parte destra dell'immagine, devono essere interpretati correttamente. Non si tratta di 'acido solforico' e 'acido carbonico' bensì degli ioni solfato a carbonato, e inoltre silicato e fosfato. Il più importante è il solfato con oltre 1,1g/l seguito dal carbonato (mezzo grammo per litro) , silicati e pochi cloruro e fosfato.

In poche parole: ricca di solfato e carbonato di calcio e magnesio con un po’ di ferro e altre tracce di minerali, con una mineralizzazione totale assai importante di oltre 2.5 grammi al litro.

Notevole inoltre la quantità di gas contenuta: un litro d’acqua svilppa oltre 1,2 litri di anidride carbonica , un po’ d’azoto e -in sé- molto poco idrogeno solforato (0.26 ml/l). Questo però è altamente odorifero e quindi in buona parte responsabile per l’odore particolare dell’ ”acuforta”.

Quanto alle indicazioni terapeutiche, certo faceva del bene se così tanta gente si recava a San Bernardino per curarsi. Ma se poi servisse proprio per tutti mali indicati, dall convalescenza del tifo alle emorroidi e la neurastenia…mah. Però visto il contenuto in ferro e solfato di magnesio, per l’anemia e la stitichezza certamente faceva del bene. Peccato che la sua commercializzazione in bottiglia una cinquantina di anni fa non ebbe molto successo. Avrebbe meritato di meglio.

Quest’illustrazione proviene dal settimanale pubblicato nei mesi estivi dal 1894 fino al 1902 (periodo di forte frequentazione) dal titolo roboantee “Le acque del Monte S. Bernardino” poi cambiato in ”L’illustrazione delle acque minerali di S. Bernardino” e in seguito “L’ illustrazione del luogo di cura S. Bernardino e delle valli Mesolcina e Calanca” (Archivio privato A. Ciocco, Mesocco.).

Chi vuol saperne di più veda l’articolo di Aurelio Ciocco apparso nel 4 numero dell’annata 71 dei Quaderni Grigionitaliani (dicembre 2002)

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Claudio Abächerli
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25 ottobre 2023
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