Storie di ordinaria insicurezza. Il sistema previdenziale svizzero
Storie di ordinaria insicurezza. Il sistema previdenziale svizzero
Dinorah Cervini e Silvano Toppi sono gli autori di questo servizio andato in onda il 6 aprile 1993 nel programma televisivo «T.T.T. - Tesi, Temi, Testimonianze». Offre le testimonianze di alcuni cittadini “bisognosi”, che documentano il sistema svizzero di previdenza e di sicurezza sociali; un sistema intricato e parcellizzato, concepito nell’immediato dopoguerra, basato su due capisaldi: la stabilità familiare e la piena occupazione. Due pilastri d’argilla, in un momento in cui, all’inizio degli anni Novanta, una famiglia su tre è destinata a sfaldarsi, mentre la disoccupazione era un appuntamento ineluttabile anche per chi si credeva al riparo.
Gli intervistati sono: P. Gilliand: professore all’Università di Losanna; A. Christen: Mouvement ATD Quart Monde; G.O. Segond: Consigliere di Stato, Ginevra.
A pagina 22 del settimanale «Teleradio» in edicola per la settimana dal 4 al 10 aprile 1994 si leggeva la presentazione del servizio:
È bella e giovane, la vita le sorride. Il suo viso appare sulle copertine dei giornali di moda. Sfila in passerella con abiti di lusso, appare in tv… Poi, una banale operazione chirurgica e si ritrova in. valida, incapace di camminare.
Giornalista e “bon viveur”, un giorno gli si annebbia la vista. Responso agghiacciante: non vedrà più altro che ombre.
Era un operatore finanziario di alto livello, maneggiava milioni come caramelle; adesso è disoccupato e non riconosce più l’uomo che vede riflesso nello specchio.
Sono alcune delle storie narrate questa sera nell’inquietante servizio che “T.T.T.” dedica al sistema svizzero di previdenza e di sicurezza sociali, un sistema intricato e parcellizzato, concepito essenzialmente nell’immediato dopoguerra e basato su due capisaldi: la stabilità familiare e la piena occupazione. Due pilastri d’argilla, in un momento in cui una famiglia su tre è destinata a sfaldarsi, mentre la disoccupazione diviene un appuntamento ineluttabile anche per chi si credeva al riparo. Le rendite di vecchiaia non coprono i bisogni vitali; il “secondo pilastro” (cioè la previdenza professionale) concepito per premiare la fedeltà al posto di lavoro diventa un andicap per i lavoratori costretti a cercare un nuovo posto; le indennità di disoccupazione si rivelano inadeguate in un paese in cui i bassi salari sono una realtà troppo ignorata. Ma intanto cresce vertiginosamente il numero di coloro che si vedono costretti a ricorrere all’assistenza, mentre le casse federali e cantonali si svuotano. Insomma, un sistema ormai vecchio nella sua concezione che non riesce più a svolgere appieno la funzione di rete di sicurezza contro l’esclusione.
L’Archivio della memoria di Stabio è nato nel 2010, grazie allo stimolo di un gruppo di appassionati di storia e cultura con lo scopo di raccogliere le testimonianze dei diretti protagonisti della vita quotidiana del paese, prima che si attuasse il turbinio di innovazioni che lo hanno cosὶ profondamente modificato.