L’Europa in busta paga. Salariati, sindacalisti, imprenditori, SEE
L’Europa in busta paga. Salariati, sindacalisti, imprenditori, SEE
Il 6 dicembre 1992, il popolo svizzero rifiutò l’entrata nello Spazio economico europeo (SEE) con una maggioranza del 50,3 per cento. Il tasso di partecipazione fu del 78.73%.
Realizzato poche settimane prima della votazione, Vasco Dones è l’autore di questo documentario andato in onda il 20 ottobre 1992 nel programma televisivo «T.T.T. - Tesi, Temi, Testimonianze» con l’obbiettivo di mettendo a fuoco pro e contro, vantaggi e svantaggi, nuove opportunità e nuovi rischi di un’adesione allo SEE, con un’attenzione particolare per la Svizzera italiana.
Gli intervistati sono: Sandro Lombardi: segretario dell’Associazione Industrie Ticinesi (AITI); Giuseppe Fontana: imbianchino, Novazzano; Giuseppe Sergi: Sindacato Edilizia e Industria (SEI); Mario Bianchi: operaio, Novazzano; Gabriele Chiesi: Federazione Svizzera dei Ferrovieri (SEV); Franz Bernasconi: direttore di Precicast; Efrem Regazzi: imprenditore; Silvio Zurcher: presidente dell’Associazione Spedizionieri, Chiasso.
A pagina 28 del settimanale «Teleradio» in edicola per la settimana dal 18 al 24 ottobre 1992 si leggeva la presentazione del servizio:
Saremo più ricchi o più poveri? La busta paga sarà più pesante o più leggera? Avremo ancora il posto di lavoro? E se ce lo portassero via gli stranieri? Insomma: chi ci guadagnerà e chi ci perderà? Sono tutte domande che ogni salariato, ogni dipendente si pone in vista della votazione del prossimo 6 dicembre sullo Spazio economico europeo. Il filmato L’Europa in busta paga cerca di rispondere ad alcuni di questi interrogativi (solo alcuni, perché vi sono incognite che solo il futuro potrà sciogliere) mettendo a fuoco pro e contro, vantaggi e svantaggi, nuove opportunità e nuovi rischi. Per sapere, insomma, al di là dei proclami “idealistici” e degli spauracchi “populisti” se paga di più — in soldoni, beninteso! — la “sfida europea” o la via solitaria.
L’Archivio della memoria di Stabio è nato nel 2010, grazie allo stimolo di un gruppo di appassionati di storia e cultura con lo scopo di raccogliere le testimonianze dei diretti protagonisti della vita quotidiana del paese, prima che si attuasse il turbinio di innovazioni che lo hanno cosὶ profondamente modificato.