Il Sanatorio di Medoscio negli anni Trenta
Il Sanatorio di Medoscio negli anni Trenta
Custodito nel Fondo Privati della RSI, Urs De Polo è il donatore di questo video girato negli anni Trenta dedicato al sanatorio di Medoscio.
Il sanatorio di Medoscio, in origine specificatamente dedicato all'infanzia tubercolotica, fu edificato nel 1932 (atto di fondazione 8.5.1929) su iniziativa del Vescovo di Lugano Monsignor Aurelio Bacciarini. Con i suoi 80 posti letto, permetteva di intervenire in una fascia di popolazione fino ad allora piuttosto trascurata. Nel 1965, vista la progressiva diminuzione dei casi di tubercolosi (in quegli anni furono chiusi i sanatori di Piotta e di Agra), l’istituto stipulò una convenzione con il Cantone, trasformandosi in struttura sanitaria polivalente (convalescenziario) pur mantenendo una sua specifica funzione di casa di cura e ricovero per i sempre più rari casi di tubercolosi; l'edificazione del corpo aggiunto all'edificio principale risale a quell'epoca. Dopo alterne vicende, per la sua posizione eccentrica, il Sanatorio chiuse definitivamente i battenti nel 1994.
Il documento dura circa quindici minuti sviluppa in queste sequenze:
- 00’20” Titolo: “Il Sanatorio Medoscio”
- 00’24” Panoramica dell’edificio dal cancello d’ingresso
- 00’37” in fondo alla rampa automobile nera scoperta da cui un uomo e una suora scaricano scatoloni
- 00’43” panoramica su Locarno e il lago Maggiore
- 00’47” l’automobile (TI 3932) risale la rampa
- 00’50” gruppo di bambine con due suore
- 01’03” due bambini girano sul bilzobalzo, sullo sfondo l’ansa del fiume Verzasca (?) che sfocia nel lago Maggiore
- 01’09” conigliera con conigli e coniglietti
- 01’40” serre
- 01’50” panoramica dell’edificio dal cancello
- 02’09” bambine affacciate ad un balcone fanno ciao con la mano
- 02’20” panoramica dell’edificio e della proprietà circostante da diverse prospettive, il frutteto, il vigneto, i rustici, il villaggio, le montagne, il sanatorio visto da valle
- 03’13” il mosaico all’ingresso e la statua della madonna
- 03’19” le bambine ai lavandini si lavano la faccia, i denti e fanno i gargarismi, si pettinano (belle immagini)
- 04’16” bambine piccole con grembiulino a quadretti nei lettini di ferro bianchi in terrazza (esposizione al sole a all’aria)
- 04’27” ragazzine nei letti in terrazza leggono, lavorano con l’uncinetto; ragazzini a letto al sole con il cappello in testa lavorano al telaio
- 04’54” fila di letti e di sdraio al sole sulla terrazza
- 05’06” bambini piccoli saltano nei lettini sul terrazzo (belle immagini)
- 05’28” ginnastica sul prato di un gruppo di ragazzini in pantaloncini corti e torso nudo
- 06’06” un gruppo di bambine in fila per due entrano dalla porta
- 06’12” AGFA
- 06’14” Titolo: Medoscio in inverno
- 06’23” il giardino innevato, panoramica verso i rustici
- 04’41” davanti al sanatorio gruppo di bambine gioca a palle di neve dietro a un mucchio di neve, partecipano anche le suore, dall’altra parte rispondono i bambini, belle immagini di battaglia a palle di neve
- 08’34” bambino piccolo in pantaloni al ginocchio e benda sulla testa si frega le mani gelate piangendo
- 09’22” arrivano le capre (nere), una suora si arrampica sul pendio per dar da mangiare e accarezzare una capra
- 10’50” panoramica sulle montagne innevate e il piano di Magadino
- 11’14” contadino davanti a un rustico; due suore su un sentiero innevato in mezzo ai rustici si dirigono verso l’oratorio dei santi Anna e Cristoforo, lanciano palle di neve alla cinepresa
- 12’06” l’oratorio dei santi Anna e Cristoforo a Curogna, una suora sulla porta
- 12’12” il Piano di Magadino innevato, si distinguono le anse del fiume Verzasca (?) che sfocia nel lago Maggiore
- 12’18” paesaggio innevato, una suora con un panno corre verso la cinepresa
- 12’37” un uomo spala la neve in giardino e scuote gli alberelli dalla neve fresca davanti al sanatorio
- 13’09” panoramica del Piano di Magadino innevato
L’Archivio della memoria di Stabio è nato nel 2010, grazie allo stimolo di un gruppo di appassionati di storia e cultura con lo scopo di raccogliere le testimonianze dei diretti protagonisti della vita quotidiana del paese, prima che si attuasse il turbinio di innovazioni che lo hanno cosὶ profondamente modificato.