Incudine e martello: filatura della falce fienaia.
Incudine e martello: filatura della falce fienaia.
Fra le molte attività della civiltà contadina rientra anche il lavoro di martellare la "ranza" o falce fienaia ("falciom"). Attività eseguita di solito al mattino presto prima di recarsi sui prati per il taglio dell'erba o la sera dopo il lavoro della giornata. La presenza dei mucchi di terra nel prato creati dalle talpe ("tarpüscèe") toglieva il filo alla lama e la filatura sull'apposita incudine di ferro ("inchiüscna"), infissa in una pietra, si rendeva necessaria quasi ogni giorno. Veniva usato, per l'operazione, un martello particolare a punta arrotondata e, non piatta, d'ambo le parti. Sulla foto si vede bene l'oggetto. Tipico e ... allegro era il suono cadenzato della martellatura che sul filo della ranza risuonava argenteo, mentre stonato se il colpo non finiva sul filo della lama. Una tecnica non facile da imparare se non dopo numerosi tentativi. Importante era l'impugnatura della falce e la martellatura millimetrica sempre uguale. Accanto vi è pure al "bariègl" o gerla a liste aperte per il trasporto del fieno. Il rastrello ("rasctrel"), sulla sinistra come al "bariègl", sulla destra della foto, erano oggetti costruiti a mano utilizzando legno di nocciolo o frassino e castagno per robustezza alla base e le liste. La flessibilità del nocciolo permetteva l'intreccio degli anelli di contenimento.
L’Archivio della memoria di Stabio è nato nel 2010, grazie allo stimolo di un gruppo di appassionati di storia e cultura con lo scopo di raccogliere le testimonianze dei diretti protagonisti della vita quotidiana del paese, prima che si attuasse il turbinio di innovazioni che lo hanno cosὶ profondamente modificato.