Dimitri. Ritratto dell’artista da saltimbanco
Dimitri. Ritratto dell’artista da saltimbanco
All’inizio del 1992, Vittorio Barino e Francesco Canova realizzarono una serie di sei documentari dedicata alle compagnie teatrali ticinese complessivamente intitolata «Ti-Teatro».
Girata a Verscio, la seconda puntata – alla regia della quale è Andrea Canetta – andò in onda il 12 gennaio 1992. È incontro con il mimo e clown Dimitri, sua moglie Gunda, i figli Masha, Nina e David, riprese nel corso delle prove di alcuni spettacoli.
A pagina 11 del settimanale «Teleradio» in edicola per la settimana dal 12 al 18 gennaio 1992 si leggeva la presentazione della puntata:
Il secondo documentario della serie propone un ritratto di Dimitri di Verscio (foto). Il filmato ripercorre le tappe della sua carriera e focalizza i motivi che l'hanno spinto a fondare un teatro e, in seguito, ad allestire una vera e propria compagnia. Si scopre così quanto il teatro riesca ad arricchirsi ancora una volta dell'arte circense. Pur essendo sparsa qua e là per il mondo, la famiglia Dimitri ricorda l'antica famiglia m saltimbanchi: anche se con specializzazioni diverse, infatti, David, Nina e Mascia hanno abbracciato la stessa professione del padre. Partendo da alcune ipotesi formulate dallo studioso Jean Starobinsky nel libro “Ritratto dell’artista da saltimbanco”, il filmato su Dimitri rileva alcuni motivi archetipici che sopravvivono nel clown moderno.
L’Archivio della memoria di Stabio è nato nel 2010, grazie allo stimolo di un gruppo di appassionati di storia e cultura con lo scopo di raccogliere le testimonianze dei diretti protagonisti della vita quotidiana del paese, prima che si attuasse il turbinio di innovazioni che lo hanno cosὶ profondamente modificato.