Emilio Geiler
Emilio Geiler
Emilio Geiler (Bellinzona, 1900 - Locarno, 1971)
Macchinista delle Ferrovie Federali Svizzere, di famiglia svizzero-tedesca, visse e lavorò a Bellinzona. È autore di un'autobiografia romanzata "Il macchinista Lombardi", del romanzo (tradotto in più lingue) "L'Espresso del Gottardo 41 è scomparso", opera per la quale nel 1951 fu insignito del Prix Chatrian, premio francese di letteratura ferroviaria, e del romanzo "Echtes Falschgeld". Collaborò anche con vari giornali.
Militante socialista, si distinse sin dalla prima ora per il suo impegno contro il nazifascismo.
Emilio Geiler era figlio di Lebrecht Geiler, macchinista della ferrovia, trasferito a Bellinzona dalla Gotthardbahn alla fine del 19. secolo. Da notare che la maggior parte degli specialisti e del personale qualificato che in Ticino lavorava per la Gotthardbahn proveniva dalla Svizzera tedesca.
A quel tempo Bellinzona era un importante snodo ferroviario (stazione di composizione dei treni merci di San Paolo), punto di rifornimento (acqua e carbone) e centro di manutenzione ferroviaria (officine della ferrovia).
Emilio Geiler era un esponente di spicco della comunità svizzero-tedesca stabilitasi a Bellinzona al seguito della Gotthardbahn.
Questa particolare comunità disponeva di una scuola propria con insegnamento in tedesco e di una chiesa riformata. A differenza degli indigeni, questo personale disponeva di un buon salario, parlava tedesco e era di religione riformata. All'interno di questa comunità la cultura svizzero-tedesca si protrasse di generazione in generazione per circa un secolo. A Bellinzona ancora oggi molti cognomi derivano da persone appartenute a questa comunità che sicuramente ha lasciato la sua impronta alla città.
Molto interessante. Quello dei mezzi di trasporto e in particolare quello della rete ferroviaria è un filone di ricerca importante per tratteggiare la storia della Svizzera italiana.