A credere alla didascalia di questa cartolina si direbbe che agli inizi del secolo scorso vi fosse un tramway che collegava Varese con Silvaplana. E perché mai? Per portare gli sciatori del Varesotto sulle nevi dell’Engadina? In tram? E poi, a quei tempi gli sport d’inverno non esistevano praticamente ancora. E allora? L’osservatore attento avrà notato che sullo sfondo di questa cartolina si vede il Sacro Monte di Varese. Situato a meno di 10 km dalla frontiera, esso è ben conosciuto nel nostro cantone e meta di molti pellegrini ticinesi.

Oggi lo si raggiunge anche in macchina, benché i pellegrini dovrebbero andarvi a piedi, visitando tutte le cappelle che si scorgono nell’immagine lungo la via. Ma v’è anche una corta funicolare sul versante sud-ovest. Ed è appunto questa funicolare che veniva raggiunta da questa tranvia. Costruita nel 1895, essa portava dapprima da Varese solo fino alla Prima Cappella, il resto a piedi. Poi nel 1909 la linea venne prolungata fino al Vellone e la funicolare costruita. Nei primi anni 50 divenne necessario sostituire il vetusto materiale rotabile. Si optò per un servizio di autobus e la linea -che funzionava a corrente continua di 600 V e con lo scartamento inusuale di 1100 mm- fu chiusa nell’agosto 1953. E Silvaplana cosa c’entra? Osservando attentamente il cartello della fermata del tram all’estrema destra si riesce a leggere a fatica “Silvaplana Oronco” . Oronco era una frazione di Velate, in cui v’era una via Silvaplana e il tram si fermava anche lì. Mistero risolto. Del resto, “Silvaplana” viene dal latino e significa bosco piano, e di questi ve ne sono molti, non solo in Engadina!