Gian Paolo Minelli (1968), Paesaggi notturni, 1993 fotografia, 70 X 99 cm Balerna, Collezione d’arte del Comune
Gian Paolo Minelli (1968), Paesaggi notturni, 1993 fotografia, 70 X 99 cm Balerna, Collezione d’arte del Comune
Nel novembre del 1995 la Sala del Torchio di Balerna ospita la mostra “Notturni”, con opere del fotografo svizzero Gian Paolo Minelli. Si tratta di una quarantina di opere raffiguranti prevalentemente paesaggi urbani scattati fra il Ticino e Buenos Aires e figure che sono e saranno negli anni a venire fra i temi maggiormente indagati dall’ artista. L’esposizione ha grande successo, come testimonia fra l’altro anche la lettera che Minelli scrive alla Commissione culturale del Comune, ringraziando per l’opportunità ricevuta e allegando un piccolo dossier con la rassegna stampa della mostra. Fra gli articoli presenti nel fascicolo, il giornalista A.M. (Antonio Mariotti) del Corriere del Ticino sottolinea l’aspetto notturno del lavoro, scelto per ragioni pratiche (di giorno il fotografo svolge un lavoro meno creativo ma più remunerativo come altri suoi colleghi), ma anche per ragioni poetiche, poiché la notte è forse più portatrice di ispirazione. “Queste immagini di scorci urbani deserti o presunti tali (visto che le presenze più effimere e dinamiche vengono impietosamente scartate dall’ obiettivo per lasciar spazio solo alla fissità delle costruzioni e del paesaggio)”, sottolinea Mariotti, “appaiono illuminate da un chiarore che l’occhio umano non può percepire. Sulla superfici levigate dei muri e delle strade si disegnano ombre che nessuno, tranne l’occhio della macchina fotografica, ha mai visto; affiorano sagome abituate ad essere circondate da una spessa cortina di oscurità. Immagini che il fotografo può solo immaginare al momento della posa e che vede per la prima volta nel buio della camera oscura”. A questa serie appartiene il Notturno delle Collezioni del Comune, un’opera che mostra una zona di Chiasso vicino alla ferrovia. Nella foto, rigorosamente in bianco e nero, compare un murale con la pubblicità della ditta Fratelli Vansangiacomo Vini, azienda attiva nel commercio e nella produzione vinicola a Chiasso dal 1831, insieme ad uno scorcio della ferrovia, con lampioni e binari. L’angolo fotografato da Minelli probabilmente oggi non esiste più, perché la zona è stata recentemente interessata da importanti cambiamenti, che hanno visto l’edificazione di grandi palazzi a destinazione abitativa e commerciale, e assume quindi valore di testimonianza storica. La serie “Notturni” porta fortuna all’ artista, che nel 1996 vince per la prima volta il Premio Federale per le Arti Applicate, e gli viene offerta la possibilità di risiedere all’ Istituto svizzero a Roma. Successivamente il fotografo si trasferisce a Buenos Aires, in Argentina, dove vive tuttora, alternando periodi di soggiorno a Chiasso. Ha esposto il suo lavoro, incentrato sul doppio binario del ritratto/autoritratto e dello spazio urbano, in personali e collettive in diversi musei, gallerie e centri culturali in tutto il mondo, affermandosi come una delle voci più interessanti del panorama contemporaneo.
L’Archivio della memoria di Stabio è nato nel 2010, grazie allo stimolo di un gruppo di appassionati di storia e cultura con lo scopo di raccogliere le testimonianze dei diretti protagonisti della vita quotidiana del paese, prima che si attuasse il turbinio di innovazioni che lo hanno cosὶ profondamente modificato.