Gli affreschi di santa Maria della Misericordia ad Ascona
Gli affreschi di santa Maria della Misericordia ad Ascona
Jean Soldini e Paul Lehner sono gli autori di questo servizio andato in onda il 3 novembre 1982 nel programma televisivo «Segni». Si tratta di una visita alla chiesa di Santa Maria della Misericordia dove sono custoditi interessanti affreschi di stile tardo gotico risalenti al XV e XVI secolo.
A pagina 8 del settimanale «Teleradio» in edicola per la settimana dal 30 ottobre al 5 novembre1982 si leggeva la presentazione del documentario scritta dallo stesso Jean Soldini:
Il servizio filmato intende contribuire allo studio degli affreschi in Santa Maria della Misericordia di Ascona, chiesa costruita in un periodo che va dal 1399 al 1442, data della sua consacrazione. All’inizio del XVI secolo vi fu addossato un conventino dei Domenicani mentre, fra il 1585 ed i primi anni del XVII secolo, venne edificata la fabbrica del Collegio Papio. La chiesa in questione comporta internamente un’aula rettangolare (originariamente nuda) con le pareti che convergono verso l’arco trionfale, il cui sfondato sul coro fu costruito a partire dal 1519, dalla pala dell’altar maggiore di Antonio Della Gaia. L’apparato decorativo in affresco, a cavallo fra XV e XVI secolo, si estende dal coro all’arco trionfale, per passare alla navata (dove si sono verificati i danni e le scomparse maggiori) con interessanti e assai varie contaminazioni culturali. È sulla parte più antica, risalente alla prima metà del XV secolo, che si vuole ritenere l’attenzione del pubblico, vale a dire sulla fascia superiore dell’arco trionfale nonché sulla volta e le pareti del coro. Queste ultime fanno da supporto a due importanti cicli fronteggiantisi: le «Storie dell’Antico Testamento» e le «Storie della vita di Cristo». Il nostro contributo si limita, per motivi di spazio, o meglio di tempo, a cercare di permettere una migliore lettura delle sessantasei scene del primo ciclo che, come afferma il prof. Gilardoni, è «da ascriversi fra le belle pagine del Gotico internazionale». Questo grazie ad una indagine dettagliata sui riquadri che presentano uno stato di conservazione soddisfacente. A tale proposito è da sottolineare il desiderio di rilevare la necessità di un tempestivo intervento di restauro che ponga riparo al degrado progressivo delle pitture murali e che ossa così consentire di situarle in modo più circostanziato nella storia dell’arte lombarda fra XVI e XVI secolo, grazie anche al recupero di prove documentarie come lo sono alcune iscrizioni che appaiono oggi praticamente illeggibili.
J.S.
L’Archivio della memoria di Stabio è nato nel 2010, grazie allo stimolo di un gruppo di appassionati di storia e cultura con lo scopo di raccogliere le testimonianze dei diretti protagonisti della vita quotidiana del paese, prima che si attuasse il turbinio di innovazioni che lo hanno cosὶ profondamente modificato.