Giovanni Bianconi etnografo
Giovanni Bianconi etnografo
Etnografo, artista e poeta, Giovanni Bianconi era originario di Mergoscia. Parallelamente ad alcune esperienze professionali (maestro di scuola, impiegato di posta in varie regioni della Svizzera tedesca) intraprese la sua prima formazione prima alla Kunstgewerbeschule di San Gallo, poi all'Accademia d'arte di Stoccarda. Qui, stimolato dall'esempio dei grandi espressionisti tedeschi, si accostò all'arte dell'incisione, in particolare alla silografia. In seguito, si dedicò all'insegnamento, formando con Ulisse Pocobelli (Glauco) e Piero Tamò una curiosa terna di insegnanti di disegno e poeti dialettali ticinesi. I suoi soggetti spaziano dalle vedute, alla ritrattistica, ai vari aspetti della quotidianità.
Nella seconda metà degli anni Cinquanta, cominciano le sue ricerche etnografiche, con particolare attenzione alle costruzioni rurali delle valli, cui dedicò diversi volumi.
Nel giugno del 2001, a vent'anni dalla scomparsa di Giovanni Bianconi, Rete Due gli dedicò una serie di trasmissioni radiofoniche per farne conoscere l'intera opera. In questo dossier abbiamo isolato la puntata di «Zolle» andata in onda il 16 giugno 2001. Quinta del ciclo, è dedicata a quelle ricerche, che furono anche la base delle trasmissioni televisive curata da Bianconi negli anni Sessanta. Del lavoro di Bianconi etnografo parla l'architetto Giovanni Buzzi. Buzzi ricorda che nel 1951 su «Il nostro paese» apparve il primo degli articoli etnografici di Bianconi, anticipando i numerosi scritti degli anni Sessanta sui tetti in paglia, muri, roccoli, ecc. in parte pubblicati presso la casa editrice Haupt di Berna.
L’Archivio della memoria di Stabio è nato nel 2010, grazie allo stimolo di un gruppo di appassionati di storia e cultura con lo scopo di raccogliere le testimonianze dei diretti protagonisti della vita quotidiana del paese, prima che si attuasse il turbinio di innovazioni che lo hanno cosὶ profondamente modificato.