Giuseppe Chiesi presenta «Ticino ducale»
Giuseppe Chiesi presenta «Ticino ducale»
Graziano Terrani è l’autore di questo servizio andato in onda il 18 dicembre 1993 nel programma televisivo «Il quotidiano». È dedicato alla presentazione del primo volume dell’opera intitolata «Ticino ducale». Articolata in cinque volumi ciascuno dei quali composto di tre tomi, l’opera pubblicata dalle Edizioni Casagrande di Bellinzona ebbe la cura di Giuseppe Chiesi e Luciano Moroni Stampa per il promo volume, e di Giuseppe Chiesi per i successivi.
L’opera fa parte anche della Biblioteca Digitale del Canton Ticino ed è liberamente scaricabile partendo da questa pagina, dove ne viene descritto il contenuto in questa scheda introduttiva:
Dalle testimonianze scritte dall’età sforzesca, corredate di note critiche, biografiche e storiche, emerge il complesso quadro politico e amministrativo in cui erano inseriti borghi, distretti rurali e comunità montane delle regioni comprese tra Como e la commità della catena alpina.
Un ritratto vivo e affascinante delineato dal fitto carteggio tra il duca e i suoi ufficiali feudatari, da missive di castellani, podestà, commissari, da suppliche di sudditi, da capitolati sottoscritti dal principe con le comunità locali, da ordini, concessioni e trattati con le potenze straniere. Più ancora: un contributo decisivo alla conoscenza dell’amministrazione ducale nell’area alpina e dei rapporti con gli Sforza e la Confederazione svizzera in un momento cruciale per il destino delle terre ticinesi.
In questa collana sono pubblicati, in successione cronologica e distribuiti in 5 volumi secondo i principati sforzeschi, gli atti dell’Archivio di Stato di Milano (Archivio sforzesco) che hanno attinenza con le terre oggi ticinesi. Vengono pure inclusi, per comprensibili ragioni di opportunità, i documenti che riguardano la valle Mesolcina dei conti De Sacco, la Valtravaglia, la val d’Intelvi e le terre infeudate ai Rusca signori di Locarno, come pure quelli che illuminano i rapporti dei duchi con gli Svizzeri e in particolare con gli Urani insediati in Leventina.
L’iniziativa editoriale, sorta anni or sono nell’ambito dell’Opera delle fonti per la storia del Cantone Ticino, ha sede presso l’Archivio di Stato di Bellinzona ed è sostenuta dall’Aiuto federale per la lingua e la cultura italiana.
L’Archivio della memoria di Stabio è nato nel 2010, grazie allo stimolo di un gruppo di appassionati di storia e cultura con lo scopo di raccogliere le testimonianze dei diretti protagonisti della vita quotidiana del paese, prima che si attuasse il turbinio di innovazioni che lo hanno cosὶ profondamente modificato.