Dal 1946 prendono avvio alla radio i «Corsi serali», dal 1950 affiancati dai «Corsi di cultura». Più divulgativi i primi, più specialistici i secondi, questi programmi complementari, trasmessi in prima serata, rientrano in un concetto di pedagogia radiofonica che avrebbe dovuto dar luogo, secondo le intenzioni di Bixio Candolfi, a una sorta di università popolare diffusa sul territorio, sia attraverso la radio sia tramite conferenze in vari luoghi della Svizzera italiana. A questo proposito Candolfi tenta anche un aggancio con il Dipartimento della Pubblica educazione. Frammenti di questo progetto incompiuto sono i grandi cicli sul Settecento e l’Ottocento.
Per l’organizzazione dei «Corsi di cultura», Bixio Candolfi tesse una fitta rete di contatti con intellettuali prestigiosi, anche grazie a «frenetiche ma emozionanti visite nelle librerie di Como subito dopo la guerra. (…) Ci si andava con la tessera di frontiera che avevamo potuto avere (è la tessera esposta in mostra) e lì avevamo la scoperta degli scrittori americani, mai pubblicati sotto il fascismo, e avevamo riscoperto i russi». Il centro di relazioni più importante sarà poi Milano, dove si incontra regolarmente con Gabriele Fantuzzi, Aldo Borlenghi, Vittorio Sereni, Carlo Bo, Sergio Solmi… Sarebbe troppo lungo elencare gli importanti collaboratori dei «Corsi di cultura» e dei «Corsi serali». Oltre ai già citati ricordiamo almeno, tra i più assidui, Ettore Lo Gatto, Giosue Bonfanti, Carlo Cordié, Giansiro Ferrata, Riccardo Bacchelli, Giuseppe Ungaretti. E tra gli svizzero-italiani Adriano Soldini, Giovanni Bonalumi e Pio Fontana. Con alcuni di questi ospiti regolari – così come con Eros Bellinelli, responsabile dei programmi culturali – Bixio Candolfi intratterrà relazioni amichevoli di lunga durata, in parte testimoniate nelle bacheche della mostra svoltasi alla Biblioteca cantonale di Lugano dal 25 novembre 2019 all'11 gennaio 2020.
L’Archivio della memoria di Stabio è nato nel 2010, grazie allo stimolo di un gruppo di appassionati di storia e cultura con lo scopo di raccogliere le testimonianze dei diretti protagonisti della vita quotidiana del paese, prima che si attuasse il turbinio di innovazioni che lo hanno cosὶ profondamente modificato.