Nascita del Rotary Club Lugano il 19.10.1929
Il 19 ottobre 1929, in occasione una solenne festa di inaugurazione davanti a circa 200 persone tenutasi al Grand Palace Hôtel di Lugano, nacque il Rotary Club Lugano. Il diciannovesimo tra i sodalizi svizzeri, sposò il motto “servire meglio, soprattutto servire meglio il Paese”. I 25 soci fondatori provenienti da varie categorie professionali – così come voluto dalla tradizione – e quasi tutti i rappresentanti degli altri Rotary elvetici celebrarono l’avvenimento fino a tarda notte, rallegrati da un banchetto, “da un’orchestra e dai canti ticinesi eseguiti da alcune signorine luganesi”. Insieme a loro, il Rotary Club di Zurigo nelle vesti di padrino del neonato gruppo luganese, le autorità rotariane del Distretto Svizzero, il Governatore del Distretto Svizzero Dr. Paolo Dumont e alcuni rappresentanti dei Rotary esteri.
Primo Presidente eletto: l’avvocato e sindaco della città dal 1920 Aldo Veladini, che, nel suo discorso, assicurò lo sposalizio, il sostegno e il “valido contributo alla attuazione degli ideali rotariani” che il Rotary Club Lugano si sarebbe impegnato ad applicare.
Vennero quindi elencati i “Doveri del rotariano”, ovvero le regole fondamentali alla base del Club:
Ι. Di considerare la mia vocazione come degna d’offrirmi l’opportunità di concorrere al benessere sociale.
ΙΙ. Di migliorare me stesso, di accrescere la mia efficienza, di estendere i miei servigi e così facendo di confermare la mia fede nel principio fondamentale del Rotary che: «Più profitta chi meglio serve».
ΙΙΙ. Di intendere che anche come uomo d’affari, desideroso di successo, sono in primo luogo un uomo morale che, come tale, rifugge dai successi non fondati sulla più alta giustizia.
ΙV. Di ritenere che il traffico delle mie merci, il mio lavoro e i miei profitti siano legittimi, soltanto quando tutte le parti interessante ne abbiano ottenuto l’equo beneficio.
V. Di fare i più grandi sforzi per elevare il tenore morale della mia professione e di condurmi negli affari così che altri senta il desiderio di imitare il mio esempio riconoscendolo saggio, proficuo e fortunato.
VΙ. Di condurre i miei affari in maniera che il mio lavoro sia perfetto, ed uguale se non migliore di quello del mio concorrente; e, in casi dubbi, di compensare con le mie prestazioni, la stretta misura del debito e dell’obbligo contratto.
VΙΙ. Di comprendere come uno dei più grandi requisiti del professionista e dell’uomo d’affari sia l’amicizia, e che ogni beneficio derivante dall’amicizia è eminentemente morale ed appropriato.
VΙΙΙ. Di rammentare che i veri amici nulla chiedono l’uno all’altro, e che qualsiasi abuso per avvantaggiarsi dell’amicizia è estraneo allo spirito rotariano e costituisce una violazione del suo codice etico.
ΙX. Di non considerare legittimo e morale alcun successo personale raggiunto nel prendere ingiustamente vantaggio da certe opportunità nell’ordine morale, ad altri decisamente precluse: ovvero, d’approfittare di coteste occasioni a fini di materiale successo, che altri respingono come di dubbia moralità.
X. Di non ritenermi obbligato verso un consocio Rotariano più di quello che io non lo sia verso qualunque altro uomo del consorzio umano, perché l’ideale del Rotary non sta nel protezionismo ne nella cooperazione; non c’è posto per provincialismo in una istituzione come il Rotary; anzi i Rotariani affermano che i diritti umani non possono venir confinati nei Rotary Club perché sono profondi e vasti come l’umanità stessa. Il Rotary esiste appunto per educare tutti gli uomini e tutte le istituzioni a quest’alto fine.
XΙ. Infine, proclamando l’umanità dell’aureo detto: «Fa' agli altri tutto ciò che vorresti fatto a te», affermiamo, che la Società umana sarà meglio unita, quando saranno indistintamente accordare a tutti gli uomini le stesse possibilità per avvantaggiarsi delle naturali risorse del mondo».
La sede del Club di Lugano fu stabilita in corso Elvezia 22 e il 24 ottobre, giorno della prima riunione, il Corriere del Ticino dedicò un lungo articolo a tutti coloro che ancora non famigliarizzavano molto con l’associazione (nuovissima in Ticino) ma, soprattutto, per sfatare il pregiudizio che il Rotary Club fosse un’appendice massonica. Nell’articolo, si legge: il Rotary Club Lugano è un’istituzione che “mira a combattere e a ridurre al minimo possibile l’egoismo nei rapporti commerciali, che mira a stabilire una corrente di stima e di fratellanza tra le diverse categorie di uomini d’affari e ha come imperativo categorico quello di conciliare i propri interessi con i legittimi interessi altrui”.
L’Archivio della memoria di Stabio è nato nel 2010, grazie allo stimolo di un gruppo di appassionati di storia e cultura con lo scopo di raccogliere le testimonianze dei diretti protagonisti della vita quotidiana del paese, prima che si attuasse il turbinio di innovazioni che lo hanno cosὶ profondamente modificato.