Chiusura di un inventario: uno sguardo veloce nel nostro passato.
Chiusura di un inventario: uno sguardo veloce nel nostro passato.
129.- Anno 1750. Copia di una lettera scritta alla Comunità di Locarno e risposta ricevuta in riferimento d’una grida fatta pubblicare in Lavizzara a riguardo della levata (prelievo) dei grani, sopra (giurisdizione) il (dello) Stato di Milano.
130.- Anno 1754. Diverse sentenze a favore della magnifica Comunità dall’anno 1720 sino all’anno 1754. Diversi scritti di poco momento (poco interesse), cioè: polizze tagliate, confessi (dichiarazioni), suppliche, lettere missive (di comunicazione), autorità di deputazioni e altri scritti ordinari e sentenze di poco valore come pure l’inventario delle suddette scritture (citati scritti) del 1671.
Questi ultimi scritti sono tutti (raccolti) in un plico e riposte nella cassa grande dove si mette la cassetta d’altri privilegi. Vi è pure il processo difensivo, in latino, per la liberazione (esonero) delle spese della Canonica di Locarno.
131.- Anno 1796. Decreto che impedisce nelle foglie (negli scritti) d’impedirsi l’un l’altro l’estrazione (la cancellazione) della vittuallia (sostanza). Decreto scritto in italiano e tedesco dell’anno 1796 e gride di Locarno.
132.- anno 1796. Decreto per i signori Congiudici che conferma in pieno l’aggiustamento (la lettura) in tedesco e tradotto in italiano dell’anno 1796.
133.- Anno 1796. Decreto per i minori (minor età) qualle (che) resta fissato di continuare (che stabilisce continuità di diritti o usanze) come per il passato. Documento dell’anno 1796.
Termina con quest'ultimo documento il mio dossier di lettura e riscrittura sull'Inventario dell'archivio "Comunità di Lavizzara".
Non ho la presunzione di aver letto e riscritto tutto in modo corretto e, a volte, interpretando nel modo più appropriato i documenti proposti. Tuttavia credo di aver dato un stimolo e un contributo alla lettura di questi documenti per avvicinare i lettori interessati ad un mondo passato camminando a zig-zag nel fitto bosco della nostra storia. Un cammino arduo dettato sia dalla lingua, nel suo continuo mutare nei termini o nel significato degli stessi, come pure nella reale difficoltà di leggere fra le righe, o nelle stesse parole, il contenuto del messaggio.
Possiamo allora immaginare questo lavoro-dossier come la visita ad un museo che propone molti stimoli a volte diversi o anche molto lontani nel tempo fra di loro. A visita terminata la nostra vita non è certo cambiata, ma usciremo dal museo più arricchiti, più informati, forse anche più saggi e pronti per una nuova avventura. Grazie per avermi pazientemente seguito in quest'immersione nella storia legata alla Valle Lavizzara, ma non solo.
L’Archivio della memoria di Stabio è nato nel 2010, grazie allo stimolo di un gruppo di appassionati di storia e cultura con lo scopo di raccogliere le testimonianze dei diretti protagonisti della vita quotidiana del paese, prima che si attuasse il turbinio di innovazioni che lo hanno cosὶ profondamente modificato.