Franco Valsangiacomo (1951) Paesaggi sovrapposti, 1998 acrilico su cartone, 81 x 65 cm Balerna, Collezione d’arte del Comune
Franco Valsangiacomo (1951) Paesaggi sovrapposti, 1998 acrilico su cartone, 81 x 65 cm Balerna, Collezione d’arte del Comune
La pittura di Franco Valsangiacomo è abitata da strani e affascinanti personaggi. Hanno volti di profilo, corpi incompleti o forse inespressi, lineamenti smorzati per non dire consumati. Eppure vivono, animati da un’energia che dalla mano del pittore arriva dritta sulla tela. Dopo aver concluso il CSIA (Centro scolastico industrie artistiche) di Lugano, l’artista ha frequentato l’Accademia di Belle Arti di Milano, diplomandosi nel 1975. Accanto all’ attività di docente di educazione visiva ed educazione tecnica alla Scuola media di Riva San Vitale, ha sempre mantenuto un’attività espositiva che gli ha consentito un confronto con la critica e il pubblico. Nel maggio del 1998 Valsangiacomo ha esposto una selezione di opere recenti alla Sala del Torchio di Balerna. Per l’occasione viene pubblicato un catalogo con un’introduzione del gallerista e pittore Gino Macconi, che anni prima aveva già presentato dei dipinti di Valsangiacomo alla Galleria Mosaico a Chiasso. Macconi sottolinea un tratto precipuo della pittura di Valsangiacomo, quella capacità di farsi pittore e al contempo narratore di un mondo che gli è essenzialmente estraneo, ma che sente il bisogno di raccontare attraverso figure silenziose e distratte. Le stesse immagini che ritroviamo in Paesaggi sovrapposti, una delle due opere appartenenti alla Collezione del Comune e che è stata esposta nella mostra del 1998. Nella composizione verticale, i colori sono pacati ed emerge un senso “a lavagna”. C’è qualcosa che ricorda il mondo antico degli affreschi, ma non è un omaggio all’ arte del passato. Anzi, l’attenzione di Valsangiacomo è a livello narrativo tutta sul mondo contemporaneo, e sull’ incapacità di comunicare che già ai tempi emergeva come una delle difficoltà del nostro vivere quotidiano.
L’Archivio della memoria di Stabio è nato nel 2010, grazie allo stimolo di un gruppo di appassionati di storia e cultura con lo scopo di raccogliere le testimonianze dei diretti protagonisti della vita quotidiana del paese, prima che si attuasse il turbinio di innovazioni che lo hanno cosὶ profondamente modificato.