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PREMIO ISPEC CINEMA E ISPEC CULTURA LOCARNO 2023

12 agosto 2023
Locarno
Jean Olaniszyn

PREMI ISPEC CINEMA E ISPEC CULTURA LOCARNO

X EDIZIONE – 2023

La consegna dei premi, un attestato e come consuetudine un'opera d'arte - quest'anno di Bruno Hesse, figlio del poeta-pittore, scrittore, Premio Nobel, Hermann Hesse e della fotografa Mia Hesse-Bernoulli - che saranno presentate dal membro del Direttivo ISPEC, Jean Olaniszyn.

Le opere di Bruno Hesse provengono dall'Archivio storico del Museo Hermann Hesse di Montagnola, conservato dalle Edizioni ELR di Losone, diretto da Jean Olaniszyn, ideatore e fondatore del Museo Hermann Hesse di Montagnola.

La cerimonia di assegnazione dei premi si svolgerà al Centro culturale il Rivellino LDV di Locarno, sabato 12 agosto 2023, alle ore 17:30.

PREMIO ISPEC CINEMA 2023

Per il film del Festival - presente in qualsiasi sezione - che sia stato capace di esprimere con forza i valori di giustizia ed eguaglianza, promuovendo la cooperazione e l'amicizia tra i popoli:

"RACHMANINOV" della regista ELENA GLADKOVA

Attestato e opera grafica dell'artista Bruno Hesse, "Paesaggio con albero a Schwerzenbach" (Canton Zurigo), litografia in b/n, cm 40x50, 1971, numerata (83/100) e firmata a matita.

PREMIO ISPEC CULTURA 2023

Dedicato ai giovani talenti in campo artistico, teatrale e cinematografico e a coloro che della promozione culturale fanno un impegno fondante della loro attività:

GIULIA FERRARESE - Artista, creatrice di atmosfere, regista, capace di coniugare in una pirotecnica visionarietà il sensibile e l'immaginario, il concreto e l'irreale, in un costante arricchimento e nutrimento dell'anima aperto al dialogo con il mondo sensibile così come con quello spirituale in una danza amorosa che ambisce con passione a connettersi con la potenza dell'universo.

Attestato e opera grafica dell'artista Bruno Hesse, "Paesaggio a Oschwand", litografia in b/n, cm 50x40, 1972, numerata (85/100) e firmata a matita.

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Info:

ISPEC LOCARNO – ispeclocarno.info

ispec.jimdofree.com

ispec.jimdofree.com/premi-ispe...

Contatti:

Davide Rossi, Direttore ISPEC: cell. +39 328 6974079 - annaseghers@libero.it

Jean Olaniszyn, Archivio Museo Hermann Hesse di Montagnola / Edizioni ELR: cell. +41 78 8462097 – jeanolanisky@gmail.com

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ISPEC

Istituto di Storia e filosofia del PEnsiero Contemporaneo

Direttore: prof. Davide Rossi

L’Istituto di Storia e filosofia del PEnsiero Contemporaneo (ISPEC) agisce nel campo dell’elaborazione teorica e della ricerca scientifica, con l’obiettivo di analizzare e di rispondere alle domande che nascono in un tessuto sociale costantemente inserito in uno scenario di trasformazioni culturali, economiche, valoriali, del pensiero e della mentalità, articolate e non univoche.

Il periodo della Contemporaneità vuole essere affrontato nella sua più vasta accezione, che analizza e studia il mondo e le sue interconnessioni a partire dal periodo che abbraccia lo sviluppo dei principi illuministici sino alle trasformazioni attuali, attraverso la storia degli avvenimenti, dei movimenti e del pensiero che hanno determinato la realtà presente, tenendo in considerazione i gruppi umani e le idee, senza alcuna limitazione eurocentrica.

Ci riconosciamo quindi in una attività di ricerca e di studio che procede dalla metà del ‘700 sino ai nostri giorni, ma che liberamente spazia nel solco della storia e del pensiero, non solo filosofico, dal Medioevo in poi, ponendo al centro delle attività dell’Istituto di Storia e filosofia del PEnsiero Contemporaneo (ISPEC) l’analisi delle varabili e dei cambiamenti che hanno dato forma alle civiltà odierne. L’analisi e la ricerca in merito alle radici del presente ci porteranno quindi anche a riflettere su un passato più lontano.

Le radicali discontinuità che si sono manifestate nel succedersi dei periodi storici, anche nel corso della Contemporaneità, hanno portato di volta in volta a superare o a restituire protagonismo a particolari forme culturali, sociali, filosofiche e istituzionali, che devono essere indagate.

Il confronto tra metafisica e tecnica, l’irruzione del personale, dell’individuale, del collettivo, del politico, come categorie storiche e filosofiche, la dimensione religiosa, privata e pubblica. quella economica, quella relazionale, verranno studiate, ciascuna secondo le specifiche caratteristiche, nelle differenti fasi di affermazione, superamento e ritorno, senza escludere lo studio dello sviluppo dell’immaginario personale e collettivo delle differenti comunità umane e l’accentuarsi della centralità delle tematiche ecologiche e ambientali con i tutti i necessari riflessi eco-compatibili ed eco-sostenibili.

Pur agendo nel campo delle Scienze Umane, anzi proprio per questo, consapevoli della insopprimibile interconnessione tra i saperi, verranno approfonditi ugualmente alcuni ambiti scientifici, i quali risultano determinanti nelle trasformazioni sociali che hanno prodotto la Contemporaneità. Proprio le scienze, che si sono espresse in differenti visioni e paradigmi, hanno accompagnato le trasformazioni della Contemporaneità, la quale fin dal suo principio si è affermata anche attraverso il radicale cambiamento di visione scientifica del mondo, di cui la scienza è stata portatrice. Per altro le scienze hanno intessuto della loro presenza e si sono confrontate con tutte le realtà culturali presenti nel mondo, anche con quelle realtà in cui non si è assistito all’affermazione di un pensiero illuministico o a trasformazioni quali quelle rappresentate dallo strutturarsi di società industriali e post-industriali.

Compito dell’Istituto di Storia e filosofia del PEnsiero Contemporaneo (ISPEC) vuole essere quello di studiare e riflettere su tutti questi aspetti storici e filosofici, articolando nel contempo un’analisi approfondita delle strutture che caratterizzano l’espressione del mondo contemporaneo, cercando di coglierne e comprenderne le caratteristiche profonde, la pluralità di punti di vista e valoriali.

L’approfondimento della Contemporaneità per altro non esclude, come detto, di spaziare nei campi del pensiero e degli avvenimenti precedenti, sempre con il chiaro intento di riannodare le trame del presente.

L’Istituto di Storia e filosofia del PEnsiero Contemporaneo (ISPEC) intende quindi studiare la Contemporaneità nella consapevolezza della sua imprescindibile importanza per riconoscere il presente e interpretare i possibili sviluppi prossimi delle società umane.

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BRUNO HESSE, ARTISTA PITTORE (1905-1999)

Bruno Hesse, figlio maggiore di Hermann Hesse e di Maria Bernoulli, nacque il 9 dicembre 1905 a Zurigo. La famiglia in quel periodo viveva a Gaienhofen sul lago di Costanza e in questo idillio di campagna Hermann Hesse celebrò i suoi primi successi letterari.

Dopo il fallimento del matrimonio, il figlio Bruno venne mandato, nel 1920, dall‘amico pittore svizzero Cuno Amiet (1868-1961), a Oschwand, vicino a Berna, dove prese lezioni di disegno. Più tardi divenne anche allievo del suo famoso padre putativo. Bruno Hesse si sposò due volte, dal primo matrimonio ebbe una figlia e un figlio.

Nel 1926-27 frequentò l'Ecole des Beaux-Arts a Ginevra e nel periodo invernale dal 1927 al 1930 l’Académie Julian a Parigi.

Bruno Hesse, durante la sua vita, intraprese numerosi viaggi, sia in Svizzera che all’estero, documentandone i luoghi nei suoi dipinti, principalmente acquerelli.

Molti i viaggi in Francia, ma anche in Italia nel 1928, in Olanda nel 1931, nei paesi baltici nel 1932 e ovviamente molti soggiorni in Ticino sia in visita all’illustre padre pittore-scrittore sulla Collina d’Oro, sia in visita alla madre Maria Bernoulli ad Ascona, dove dipinse numerosi paesaggi.

Nei suoi ricordi annotò: "Mio padre ed io spesso andammo a dipingere insieme, principalmente nei pressi di Montagnola, sulla Collina d'Oro".

Fino alla sua morte, avvenuta nel 1999, Bruno Hesse lavorò sempre come artista pittore.

Ricordi di Bruno Hesse

Di solito uscivamo insieme nel pomeriggio. La pittura per mio padre era certamente anche un riposo dallo scrivere, nell'estate in particolare dipinse molto. Forse la pittura per lui a volte era tanto importante quanto la scrittura. Mio padre illustrò anche tante delle sue lettere con piccole immagini. A volte andavamo un po' più lontano, per tutto il giorno. In questi casi portavamo nello zaino insieme alle cose occorrenti per dipingere anche il nostro pranzo. Per strada mio padre mi raccontava dei suoi viaggi di un tempo in Italia. A volte, durante le camminate o anche al lavoro di giardinaggio, cantava piano delle vecchie canzoni popolari italiane.

Una gita particolarmente bella la facemmo il 21 giugno 1922. Volevamo uscire per dipingere quando mio fratello Martin, allora undicenne, entrò in casa. Dal suo zaino sporgeva la testa di un gattino. Era partito da Ascona alle quattro di mattina con la bicicletta e portò a mio padre uno dei gattini di mia madre. La buona Natalina, la domestica di mio padre diede qualcosa di mangiare a Martin e assisté il micio. Poi uscimmo in tre, prendemmo il sentiero del bosco, passando per i grotti e giù a Capella, Muzzano e Biogno e poi salimmo fino alla Chiesa di Biogno.

Era un giorno d'estate meraviglioso. Per la sosta del pranzo ci sedemmo su un muretto, che era tutto scaldato dal sole e mio padre disse: "Non va detto ad alta voce - ma con questo bel sole è quasi un peccato se non si soffra di reumatismo proprio in questo momento".

Mio padre ed io dipingemmo sino al ritorno, camminammo con calma verso casa. Ho conservato come caro ricordo degli acquerelli che mio padre dipinse quel giorno.

(Da: "Erinnerungen der Söhne an ihren Vater Hermann Hesse", a cura di Uli Rothfuss).

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ARCHIVIO STORICO DEL MUSEO HERMANN HESSE DI MONTAGNOLA

Curatore Jean Olaniszyn, ideatore, fondatore e detentore della proprietà intellettuale del Museo Hermann Hesse di Montagnola.

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Dopo lo scioglimento dell’Associazione Amici del Museo Hermann Hesse di Montagnola, tutti i materiali e i documenti relativi alla fondazione e gestione del museo dalla sua creazione nel 1997 fino alla cessione nel 2000 all’attuale Fondazione Hesse, sono stati consegnati con decisione unanime dei membri di comitato dell’Associazione, al fondatore del museo Jean Olaniszyn, il quale ha creato l’Archivio del Museo Hermann Hesse di Montagnola, inglobando anche i propri materiali, quelli ricevuti da Heiner Hesse e quelli donati da Isa Hesse-Rabinovitch; fra questi dei capi d’abbigliamento (pantaloni bianchi e beige, giacche bianche), usati da Hermann Hesse nel suo “Viaggio in India” (in effeti a Ceylon), oltre ai famosi “Bottoni Siddhartha”. Questi preziosi materiali sono stati successivamente esposti in parte nella mostra “Hermann Hesse: Novelist, Poet, Painter” allestita nel 1999 all’Oglethorpe University Museum di Atlanta (USA) e nella mostra dedicata a Hermann Hesse presentata a Locarno nel 2010, con allestimenti al Centro culturale il Rivellino LDV e nel Museo Casorella della Città di Locarno: mostra visitata anche dal Consigliere Federale Didier Burkhalter accompagnato dalla gentile consorte.

L’attività principale dell’Archivio, attualmente gestito dalle Edizioni ELR con sede nel Centro culturale “Le Cep de Vigne” di Losone (Canton Ticino, Svizzera) è la salvaguardia della memoria storica del Museo Hermann Hesse di Montagnola, inaugurato ufficialmente il 2 luglio 1997 dall’allora Presidente del Governo del Canton Ticino, il compianto On. Giuseppe Buffi.

Oltre a valorizzare l’archivio si organizzano delle manifestazioni sulla vita e l’opera di Hermann Hesse, con particolare attenzione alla sua opera pittorica, della quale Jean Olaniszyn ne è stato, dal 1997 al 2002, curatore ufficiale (nominato da Heiner Hesse con atto notarile).

L’Archivio, nel 2010, si è arricchito dei materiali provenienti dalla donazione di Flavio Riva (già Sindaco di Montagnola e Presidente del Parlamento del Canton Ticino nel 1982) in relazione alla sua attività di vice presidente dell’Associazione che ha gestito il Museo Hermann Hesse di Montagnola dal 1997 al 2000. Questa donazione comprende anche materiali precedenti la fondazione del museo, in particolare una documentazione relativa alle relazioni tra Montagnola e Calw (città natale di Hermann Hesse) dalla quale si evince che è grazie alle trattative iniziate nel 1977 da Flavio Riva e dal Prof. Federico Spiess che si è concretizzato nel 2008 il gemellaggio tra il Comune di Collina d'Oro e Calw.

Altri preziosi materiali provengono dalla biblioteca di Küsnacht di Isa Hesse-Rabinovitch (1917-2003) – documenti originali, libri rari (fra i quali la totalità delle prime edizioni in tutte le lingue del capolavoro “Siddhartha”, compresa una prima edizione del 1922 appartenuta a Hermann Hesse), altri libri con dediche, molti originali di Hermann Hesse – venduti dagli eredi dopo la morte di Isa Hesse. Dato che la maggior parte di questi materiali acquisiti dall’avvocato Arminio Sciolli (collezionista d’arte e bibliofilo) sono stati donati da quest’ultimo al Museo Hermann Hesse di Montagnola (con la clausola di non essere ceduti agli eredi Hesse per evitare un’ulteriore alienazione del patrimonio legato alla memoria storica di Hermann Hesse), il curatore dell’Archivio Jean Olaniszyn, aveva a suo tempo proposto all’allora direttrice del museo signora Regina Bucher, la riunificazione di questo importante fondo per una gestione in comune con la Fondazione Hermann Hesse di Montagnola.

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Jean Olaniszyn
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10 agosto 2023
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