La capèla di mulit.
La capèla di mulit.
Ci troviamo all'entrata della Valle Bavona. La cartolina colorata ci regala una pennellata di colori autunnali. La vecchia mulattiera di poco più di un metro di larghezza è delimitata dal muretto che la separa da bel prato in fiore. Già la prima neve ricopre la cima delle montagne. La piccola cappella, segno di devozione, si trova sopra gli antichi mulini che si trovavano al bordo del fiume Bavona per la lavorazione della farina di castagne o di segale. Si intravvede il tetto in piode dei due mulini. I mulini, con l'arrivo dei lavori idroelettrici dell'OFIMA, verranno distrutti e al loro posto sorgerà la presa d'acqua del fiume Bavona. La mulattiera diventerà una comoda strada asfaltata, ma la "Capèla di mulit" è rimasta lì, quasi a sentinella e protezione per coloro che oggi si recano in Valle Bavona. Alcuni metri più a nord sono stati posti due cippi, uno a destra e uno alla sinistra che delimitano il confine e l'inizio della valle. Un agevole sentiero escursionistico passa subito dietro l'antica edicola e si inerpica sul bosco di castagni, per coloro che scelgono la mobilità lenta attenti alla storia e bellezze di una valle forse fra le più caratteristiche del Ticino.
Editore: Christian Meisser (1863-1929), Zurigo.
L’Archivio della memoria di Stabio è nato nel 2010, grazie allo stimolo di un gruppo di appassionati di storia e cultura con lo scopo di raccogliere le testimonianze dei diretti protagonisti della vita quotidiana del paese, prima che si attuasse il turbinio di innovazioni che lo hanno cosὶ profondamente modificato.